PISA – “Per il Comune di Pisa i ristoranti (un ristorante) sono (è) in serie A e i cittadini (io e mio marito), sono, forse, in serie D”. Inizia così lo sfogo di Francesca Cagianelli verso il Sindaco Michele Conti e la Giunta Comunale.
“Sono Francesca Cagianelli e abito a Pisa, in Viale delle Cascine n. 8, insieme a mio marito, Dario Matteoni, in una villetta di mia proprietà ereditata dai miei genitori e da ormai 9 anni destinata in parte all’attività culturale dell’Associazione denominata Centro Cagianelli per il ‘900, da me ideata e presieduta. Sono una libera professionista, storica dell’arte e curatrice di mostre, impegnata senza sosta in una programmazione culturale basata su riunioni in presenza e on line, meeting, convegni, conferenze, visite guidate, e il mio unico e “basico” momento di relax è costituito dalla permanenza nel mio piccolo giardinetto, sul cui tavolo riuscivo solitamente a lavorare al computer, godendo, nonostante tutto, di qualche ora di benessere psicofisico, almeno fino al Novembre 2022 – si legge nella nota – In tali frangenti questo modesto angolo di giardino, a me particolarmente caro soprattutto perché costellato di pochi e semplici, ma antichi alberi, voluti e coltivati da mio padre e mia madre, ha costituito anche una sede particolarmente suggestiva per occasioni ricreative legate all’attività del Centro Culturale da me presieduto – continua il racconto – A partire dal Novembre 2022 la mia vita personale e professionale è divenuta un incubo. Nella corte confinante è stato pavimentato il giardino ed è stata installata una tensostruttura a quattro campate, destinata a fungere da ampliamento della zona ristorazione. Ogni giorno, talvolta senza neppure l’eccezione del giorno di chiusura, che spesso non viene rispettato, tanto all’ora di pranzo, quanto all’ora di cena, rispettivamente per circa tre o quattro ore continuative, vengono prodotti dagli avventori stazionanti sotto la tensostruttura vociare, cori, risate, schiamazzi, applausi, talvolta percepibili anche attraverso i vetri doppi delle mie finestre e portefinestre, che mi impediscono di vivere nella tranquillità la vita della mia famiglia e la mia attività professionale. Il Comune di Pisa sostiene che una tensostruttura di oltre 80 metri quadrati installata in un giardino costituisce nient’altro che un elemento di arredo legittimo. Non posso, né voglio immaginare, cosa potrebbe succedere nella nostra città, se questo concetto fosse applicato non soltanto al ristoratore di serie A, ma a tutti i ristoratori (di varia serie), nonché ai privati cittadini, che decidessero nel loro giardino di installare una struttura di queste dimensioni e funzioni. Ho da mesi affidato la mia tutela a un avvocato che ha intrapreso una denuncia alla Procura della Repubblica, un ricorso al TAR e numerosi esposti e diffide, che si sono progressivamente sommati ai miei numerosi precedenti esposti. Attendo che la Giustizia faccia il suo lento corso… Nel frattempo sono costretta a chiamare continuamente le Forze dell’ordine, per cercare di rendere meno intollerabile la mia vita quotidiana. Spesso sopraggiungono poliziotti che mi guardano increduli, ascoltano le mie rimostranze e rispondono puntualmente: “Il Ristorante è in regola!”: io rispondo loro con preoccupazione, ma anche con determinazione, che non è possibile asserire questo finchè il TAR non ha emesso la sua sentenza e finchè sono in corso gli accertamenti di ARPAT, che ha già provveduto ad emettere un’ordinanza contro il Ristorante. Ho ripetutamente chiesto, tramite mail, pec, telefonate di prassi registrate dalla centrale operativa, un incontro ai vari Comandanti della Polizia Municipale susseguitisi in questi ultimi mesi (attualmente la Comandante Lensi), per spiegare la mia drammatica situazione, ma non sono stata mai ricevuta! Ora, tramite il mio avvocato, ho deciso di richiedere un incontro al Sindaco del Comune di Pisa, certa di poter verificare possibili percorsi risolutivi. A questo punto invito il Sindaco – ovviamente facendo una sorpresa al ristoratore di serie A – a pranzo o cena, per vedere come si vive quando la struttura è operativa e come vivrebbe il Sindaco e la sua famiglia in questa situazione! Aspetto, fiduciosa”, conclude la nota .
Last modified: Gennaio 29, 2024