Al Genoa ha quintuplicato il valore dei giocatori chiave. Predilige il 3-5-2, ma mette gli uomini davanti allo scherma di gioco. Alla base del suo lavoro organizzazione, motivazione e spirito di squadra
PISA – E’ iniziata l’era di Alberto Gilardino che dalla mattinata di mercoledì si trova a colloquio nella sede del Pisa con il direttore Vaira e i vertici societari. Manca a questo punto solo l’ufficialità della società nerazzurra per il nuovo tecnico che prenderà in eredità la panchina che è stata fino a pochi giorni fa di Pippo Inzaghi che ha riportato il sodalizio nerazzurro in serie A dopo 34 anni di assenza. Non sarà un compito facile per il Gila. Dal gesto iconico del violino, con cui celebrava ogni rete da centravanti, alla bacchetta dell’allenatore.
di Antonio Tognoli
Campione del Mondo nel 2006, Gilardino si presenta all’Arena Garibaldi con un curriculum da tecnico in rapida ascesa. Dopo una gavetta seria e silenziosa tra Serie C e Serie B, culminata con l’ottima esperienza alla guida del Genoa, dove ha saputo riportare compattezza e identità, ora è chiamato a guidare un progetto ambizioso in nerazzurro.
Il Pisa dopo aver chiuso il capitolo Inzaghi, ha scelto un profilo che unisce carisma, competenza e una visione moderna del gioco. Gilardino predilige un calcio ordinato, attento ai dettagli e capace di esaltare le qualità dei singoli, senza mai perdere di vista il collettivo. Sotto la sua guida, giovani e veterani troveranno spazio in un sistema che punta su organizzazione, motivazione e spirito di squadra. Un allenatore molto pacato, attento. Quello che sarà il suo Pisa giocherà con il coltello tra i denti, a prescindere dallo schema. Il Gila schiera di solito un 3-5-2 ordinato, ma gli uomini ed “suoi” calciatori, vengono prima di ogni schema che sarà possibile .
Nell’esperienza alla guida del Genoa Gilardino ha dimostrato una buona attidudine, un lavoro specifico sui calci piazzati, dove sono arrivati molti gol, ed ha visto il Genoa battere o mettere in difficoltà molte grandi squadre e faticare oltremodo contro le squadre di bassa classifica.
Ogni campionato fa storia a se ma a Genova Gilardino ha fatto un ampia valorizzazione dei giocatori a sua disposizione. Basti pensare a Gudmundsson arrivato a circa 2.4 da sconosciuto ai 16 quando è passato alla Fiorentina che pochi giorni da l’ha riscattato a 19 milioni di euro. Ci sono sicuramente altre esempi tra cui Martinez passato all’Inter per 4 milioni, Frendrup, passato da 3.7 milioni a 10 e Dragusin da 3.5 milioni a 20 milioni. Nel totale si evince come il valore da più di 11 milioni e mezzo sia passato a 50 milioni e quindi quintuplicato.
Per Gilardino, sarà un’altra tappa importante in una carriera che, proprio come le sue esultanze, continua a seguire un filo musicale preciso: quello del lavoro, della passione e della determinazione. Ora, però, la musica si suona dalla panchina. E a Pisa, la sinfonia è appena cominciata.
Si ringrazia per la foto il quotidiano Genova 24 e Danilo Vigo
Last modified: Giugno 25, 2025