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Da lunedì 24 a sabato 29 novembre la XIV edizione delle Giornate FAI in Toscana

PISA – Come annunciato mercoledì 29 ottobre alla presenza del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara in occasione dei 50 anni del FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS, tornano nella settimana dal 24 al 29 novembre le “Giornate FAI per le scuole”, manifestazione interamente dedicata alle scuole che da quattordici anni la Fondazione organizza in tutta Italia su modello delle Giornate FAI di Primavera e d’Autunno.

La manifestazione fa parte del programma nazionale “FAI per la Scuola”, un piano ricco e articolato che ben esprime la vocazione del FAI all’educazione della collettività alla conoscenza, al rispetto e alla cura del patrimonio culturale italiano, proprio a partire dalle giovani generazioni. Per la realizzazione di questo programma, il FAI opera in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito in virtù di un protocollo d’intesa, che si fonda sui principi costituzionali incarnati dagli articoli 9 e 118, secondo i quali il singolo cittadino può e deve fare la sua parte anche nella tutela e nella cura dell’ambiente che ci circonda. Il FAI opera da cinquant’anni per costruire e diffondere questa cultura nella società civile e, in nome della sua missione educativa e dello spirito sussidiario che lo anima, con sempre maggiore impegno intende collaborare con il mondo della Scuola, offrendo i suoi luoghi, le sue conoscenze e la sua esperienza per integrare e arricchire l’offerta formativa secondo le direttive delle nuove linee guida ministeriali. Protagonisti delle Giornate saranno gli Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati dai volontari del FAI in collaborazione con i docenti, che accompagneranno altri studenti in visita nei Beni e nei luoghi da loro selezionati e aperti grazie al FAI, vivendo un coinvolgimento diretto nella valorizzazione del proprio territorio come parte attiva della comunità, e assurgendo a esempio per molti giovani in uno scambio educativo tra pari. Le Delegazioni di migliaia di
volontari della Fondazione, diffusi e attivi in tutte le regioni, apriranno infatti oltre duecento luoghi speciali che saranno visitati da studenti iscritti al FAI con la propria classe. Le classi “Amiche FAI” saranno accolte da migliaia di ragazzi e condotte alla scoperta di chiese, palazzi, parchi e giardini storici, monumenti e istituzioni del loro
territorio, che ne racconteranno la storia, ne sveleranno i capolavori e i particolari curiosi, proponendo ai loro pari un’esperienza memorabile, che li motiverà a farsi cittadini più consapevoli e attivi, primi difensori e promotori del patrimonio culturale dell’Italia. Anche quest’anno i beni aperti in tutta Italia sono di diverse tipologie e offrono ricchi spunti didattici per le scuole di ogni ordine e grado. Rientrano nelle attività di scoperta del territorio e del patrimonio locale la visita al Castello di Arco
(TN), gioiello medievale che svelerà agli studenti ambienti solitamente chiusi, ai Sassi di Matera, dove gli studenti approfondiranno in un percorso tematico l’antica economia della cera, fino al quartiere Maria Ausiliatrice di Alcamo (TP), protagonista di un progetto di rigenerazione urbana attraverso la street art. Altri beni sono legati all’educazione civica e alla memoria, come il Museo Falcone-Borsellino di Palermo, il percorso nella Forlì colpita nel 1944, o il Palazzo Vivante di Trieste, testimone della storia asburgica e del primo dopoguerra. Alcuni luoghi offrono, poi, spunti di
educazione ambientale e scientifica, come la scuola di Balmuccia, presidio contro lo spopolamento ed esempio di sostenibilità in alta Valsesia, l’Istituto Zooprofilattico di Portici, impegnato nella tutela ambientale e animale, e il Museo della Scuola di Bolzano, che racconta l’evoluzione dell’istruzione nelle diverse culture locali.

Le Giornate FAI per le scuole si confermano un’esperienza formativa di grande efficacia e soddisfazione per tutti: un progetto che trasforma, ispira per il futuro, rende protagonisti e diffonde passione per la conoscenza, da cui scaturisce il
desiderio di proteggere il patrimonio di storia, arte e natura italiano per sempre e per tutti, come è descritto nella missione del FAI. L’adesione al progetto “Apprendisti Ciceroni” e la partecipazione alle Giornate FAI per le scuole sono alcune delle
opportunità legate all’Iscrizione Classe Amica FAI, che quest’anno si arricchisce anche di un contenuto in più: una speciale piattaforma e-learning con video esclusivi che approfondisce le professioni dei Beni Culturali, nell’ottica delle attività di orientamento in linea con le recenti indicazioni ministeriali.

“In tanti anni di esperienza sussidiaria a quella del mondo della scuola il FAI ha imparato che l’oggetto della sua missione non è affatto estraneo al mondo dei giovani e che, anzi!, se coinvolti con la chiave giusta essi si appassionano alla realtà della storia, dell’arte e del paesaggio storico e naturale con una facilità e un vigore sorprendenti, scoprendo quanto sia più gratificante ed emozionante l’esperienza concreta rispetto a quella virtuale.” ha dichiarato Marco Magnifico – Presidente FAI

La quattordicesima edizione delle Giornate FAI per le scuole si svolge con il Patrocinio della Commissione europea, del Ministero della Cultura, di Regione Toscana, di tutte le Regioni e le Province autonome italiane. Si ringraziano, inoltre, Regione Campania, Provincia autonoma di Trento e Fondazione CARICAL per i contributi concessi. RAI è Main Media Partner dell’iniziativa. Il progetto sarà sostenuto anche quest’anno da AGN ENERGIA, da dieci edizioni sponsor principale dell’evento, sempre sensibile al rispetto per l’ambiente e alle iniziative che coinvolgono la scuola. Novità per l’anno scolastico 2025-26 è la creazione del percorso didattico ‘I Detective dell’Energia’, per approfondire in classe il tema del consumo e del risparmio energetico attraverso video e attività coinvolgenti differenziate per fasce d’età. Al termine della formazione, sarà possibile
partecipare alla nuova edizione del contest online “#LATUAIDEAGREEN”, che invita gli studenti a scegliere quale, tra tre opere di street art dedicate al tema e finalizzate a sensibilizzare la cittadinanza, vorrebbero vedere realizzata in una città italiana. AGN ENERGIA, inoltre, destinerà un contributo alla manutenzione annuale del Monastero di Torba, Bene FAI a pochi chilometri da Varese, un complesso monumentale longobardo, oggi parte di un parco archeologico dichiarato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Questo sostegno sarà dedicato alla scuola del vincitore del contest.

Corti di San Domenico e Chiesa di San Domenico. La chiesa e le corti di San Domenico si trovano nel centro di Pisa a sud dell’Arno. Questo complesso nel corso di ben sette secoli ha subito importanti trasformazioni che hanno cambiato l’aspetto architettonico e le destinazioni di uso degli edifici, sedi di importanti istituzioni: una chiesa con annesso convento femminile nel XIV secolo, un ospizio di mendicità nel XIX secolo e dal secolo scorso banca, appartamenti e negozi. La chiesa e il convento di San Domenico sono stati fondati nel 1385 da Pietro Gambacorta, signore della città, affinché ospitassero la figlia Chiara e le sue compagne monache, che diedero vita a una comunità di clausura in stretto contatto con Caterina da Siena e con mercanti del calibro di Francesco Datini. All’indomani dell’Unità di Italia, nel 1862, il convento ha accolto nei suoi locali l’Ospizio di mendicità: un istituto di pura beneficenza che, sotto la tutela del Municipio, aveva lo scopo di dare ricovero e alimento ai miserabili di ambo i sessi. Restaurato in stile eclettico da Pietro Studiati nei primi decenni del Novecento, i bombardamenti del 1943 furono fatali per il convento, e solo dal 1987 l’area ha assunto l’aspetto attuale su progetto dell’architetto Roberto Mariani. La chiesa, fondata alla fine del Trecento, presenta una facciata con struttura a capanna in pietra e laterizio. L’interno, invece, ha un aspetto settecentesco grazie alle decorazioni con stucchi e ai dipinti su tela di Giovan Battista Tempesti che hanno per tema la vita della Beata Chiara Gambacorti. Da segnalare anche un affresco trecentesco di Turino Vanni che raffigura una Crocifissione: Gesù in croce tra la Madonna e San Giovanni con ai piedi la Maddalena, a sinistra la beata Chiara e a destra San Domenico. La struttura, negli anni ‘90 del Novecento, è stata interessata da ingenti e onerosissimi lavori di restauro e di ripristino, resi possibili grazie all’Ordine di Malta che ha in comodato la chiesa, e riaperta al culto nel 1997. Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto di Istruzione Superiore Pacinotti di Pisa.



Cascina: l’Oratorio di San Giovanni e il Battistero. La pieve romanica di Santa Maria Assunta, il battistero e l’oratorio di San Giovanni Battista si trovano a Cascina, un borgo murato sulla riva sinistra dell’Arno, a circa 13 Km a ovest di Pisa. Il territorio dal I a. C.è stato abitato e coltivato e Cascina è stata colonia romana, curtis del vescovo, castello e nel XIV secolo avamposto fortificato. La pieve sorge nell’876, inglobando i resti di una chiesa più antica, con un progetto che richiama le geometrie di Buscheto, il primo architetto del Duomo di Pisa. L’oratorio di Santa Croce, oggi battistero della pieve, fu edificato nel XVI secolo, come sede della confraternita di Santa Croce, dedita la soccorso dei bisognosi. A pochi metri di distanza sorge l’Oratorio di San Giovanni Battista, costruito nel 1398 dai cavalieri di Malta e splendidamente affrescato da Martino di Bartolo con storie bibliche, episodi della vita di San Giovanni, la crocefissione, santi, profeti ed evangelisti, ritratti e decorazioni
geometriche. Una vera Bibbia dei poveri. L’architettura della pieve di Santa Maria Assunta la colloca a fine dell’XI secolo. È una basilica a tre navate con una sola abside, realizzata con blocchi di verrucano compatti, la facciata movimentata da inserti di ardesia e di marmo a forma di croce, quadrati e losanghe. Il battistero, già oratorio di Santa Croce, mostra una ricca decorazione a stucco realizzata nel 1761 da Ferri che aveva decorato una cappella della Certosa di Calci. L’oratorio di San Giovanni Battista, voluto dalla importante famiglia Palmieri, commendatori dell’ordine di
Malta, contrappone una facciata spoglia in laterizio a un interno interamente affrescato da Martino di Bartolomeo. Con la soppressione degli ordini religiosi nel 1785 l’oratorio divenne un magazzino di legnami, stalla e falegnameria fino a
quando fu comprato dalle suore teresiane. Gli affreschi furono oggetto di un massiccio restauro dal 1921 al 1932. Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto di Istruzione Superiore Pesenti di Cascina

Last modified: Novembre 17, 2025
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