PISA – Le isole del mar Egeo sono una meta tra le più ricercate per le vacanze estive e cosa ci può essere di più affascinante che navigare quel mare che fu attraversato da Ulisse? Nel 2021 l’Hellenic Offshore Racing Club organizza una regata proprio tra le isole del mar Egeo, la Aegean 600. Seicento miglia partendo dal sito archeologico di Sounio, col famoso tempio di Poseidone che si affaccia sul mare, toccando Mylos, Santorini, Kasos, Corfù, Kos, Delo, Mykonos e facendo ritorno a Sounio.
di Andrea Bartelloni
Posti incantevoli, paesaggi meravigliosi conditi da condizioni meteorologiche molto variabili, ma col Meltemi, il vento che soffia da nord e tipico dell’Egeo, a farla da padrone. Ci racconta questa regata Michele Puggioni, armatore di Diavolina (ITA 3010), un JPK di 10,30 metri che porta nel Mediterraneo i colori dello Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa.

“Dopo due stagioni di regate di altura con la mia nuova barca ho deciso che eravamo pronti e con la classica incoscienza comune a tutti gli armatori, i quali altrimenti mai comprerebbero una barca, ho inserito in calendario la Aegean 600. Tutti i racconti di chi ha già partecipato a questa regata parlavano di condizioni dure dovute ad un vento teso con effetti locali in prossimità delle isole impegnativi a causa dei repentini aumenti e diminuzioni di intensità e direzione e, in alcuni passaggi, anche dell’onda, ma cerchiamo di prepararci per il meglio. Prima della partenza studiamo l’elenco iscritti per capire chi saranno gli avversari nella nostra divisione IRC e ORC, ma non consociamo le barche e sembrano tutti ottimi candidati!”.

Aegean 600 prende il via domenica 6 luglio con la presenza di cinquantanove imbarcazioni italiane. “Dopo una buona partenza, boa di disimpegno e discesa verso la prima isola: Milos. In serata calo totale del vento e bonaccia. Scelgo di passare all’interno lasciando Andimilos a destra nella speranza di sfruttare l’effetto locale delle isole. All’inizio la scelta sembra pagare ma il resto della flotta della nostra classe, che sceglie di passare a sud, incontra prima il vento fresco che entra da ovest e ci supera. Rientriamo a circa metà e inseguiamo il gruppo di testa durante la discesa verso Santorini dove arriviamo nella serata di lunedì 7. Nel passaggio all’interno scegliamo di rimanere vicini alle isole minori e questa volta la scelta si rivela azzeccata. Usciamo in testa alla flotta dietro l’Elan 400 Elaya che, insieme allo Swan 441 Best Buddies che capiamo essere i nostri diretti avversari per la testa della classifica. Discesa verso Kasos sempre con vento medio, massimo 15 nodi, sotto gennaker. Dopo Kasos, altra bonaccia, ma riusciamo ad uscirne per arrivare all’inizio di Rodi e rimanere di nuovo fermi. Ci avevano avvertito che il vento dietro queste isole sarebbe diminuito ma addirittura bonacce da wind seeker (la vela leggerissima che serve per muovere la barca con pochissimo vento), dopo raffiche a 25 nodi, proprio non ce lo saremmo mai immaginato. Usciti dalla bonaccia cominciamo la risalita lungo Rodi con le barche più grosse del nostro gruppo che inevitabilmente continuano a guadagnare miglia. Finalmente dopo l’ultima notte in bonaccia a metà dell’isola di Rodi entra vento da nord ovest a 30 nodi quasi bollente che ci porta sino alla fine dell’isola. Bolina sino all’isola di Kandelioussa e via verso Kos. Notte con vento molto debole, la stanchezza comincia a farsi sentire e rimanere in bonaccia con le vele che grondano umidità non aiuta. Disperiamo di riuscire ad arrivare entro il tempo limite ma sappiamo che il Meltemi ci aspetta dietro l’angolo e finalmente entra alternando zone di totale bonaccia a zone con vento a 20 nodi con raffiche a 25. Inizia la risalita sino a Agathonisi dove troviamo vento e mare formato. Bolina dura ma la barca si comporta benissimo e doppiata l’isola di Agathonisi lungo bordo verso Mikonos dove arriviamo all’alba di venerdì. Il vento di Meltemi è steso ma ogni volta che passiamo vicino a qualche isola succede che diminuisce sino a 4 nodi salvo poi ritornare a 20 nel giro di qualche minuto. Ma l’equipaggio è tosto e determinato e non si tira indietro. Si cambiano le vele, si regolano le manovre, si prendono i terzaroli per avere sempre la configurazione velica idonea alle condizioni e questo paga. Nel frattempo, si dà fondo alla cambusa ormai agli sgoccioli anche se da buoni italiani due pacchi di pasta di emergenza in sentina ci sono sempre. Insieme ad un paio di birre e un’ottima bottiglia di rosé prodotta dal nostro Gianlodovico, che conserviamo con religioso rispetto in attesa del brindisi finale.

Tagliamo il traguardo alle 18,15 di venerdì 11 luglio, dopo cinque giorni di navigazione, felici ed entusiasti dell’esperienza. Il tracker ci posiziona quinti overall in IRC e secondi della nostra classe. In ORC sedicesimi overall e quinti di classe. Ventinovesimi in line honours, niente male per essere la barca più piccola iscritta alla regata». La classifica ufficiale conferma quello che aveva detto il tracker e Diavolina va sul podio con grande soddisfazione del suo armatore, Michele Puggioni e di tutto l’equipaggio formato da Duccio Ducci, Gianlodovico Gonzaga, Giorgio Tacchi e Riccardo Serranò, “stanchi ma felici e certi di aver fatto una bellissima esperienza. Che solo dopo poche ore dall’arrivo abbiamo già voglia di ripetere. Alla prossima edizione!”.
Foto Credit Fabio Taccola
Last modified: Luglio 15, 2025