Written by 11:09 am Pisa, Cultura, Eventi/Spettacolo

Al Bastione del Parlascio la mostra dedicata a Paolo Lapi, maestro dell’arte contemporanea pisana

PISA- Un percorso artistico intenso e coinvolgente omaggia la figura di Paolo Lapi, a nove anni dalla sua scomparsa. Nella suggestiva cornice del Bastione del Parlascio si è aperta la mostra a lui intitolata, un tributo al pittore pisano che ha attraversato da protagonista molteplici correnti dell’arte contemporanea, ottenendo anche il titolo di Cavaliere della Repubblica per meriti artistici.

«Il Bastione del Parlascio – commenta l’assessore alla cultura Paolo Pesciatinisi sta consolidando come un importante spazio espositivo cittadino. È significativo che oggi ospiti un artista come Paolo Lapi, legato a figure del calibro di Franco Russoli e Gianni Bertini, e capace di lasciare un segno profondo con il suo stile personale. Questo omaggio, in occasione dei novant’anni dalla nascita, è un riconoscimento doveroso da parte di Pisa, città che ha amato e rappresentato con passione

Le opere in mostra raccontano l’evoluzione pittorica di Lapi, caratterizzata da un uso potente del colore, elemento centrale nel suo linguaggio espressivo. La sua è una pittura che tende alla disarticolazione della forma, fondendo astrattismo e naturalismo in una visione intensa e originale.

«Per Lapi, l’arte era anche un richiamo civile – sottolinea il curatore Ilario Luperini – uno strumento per accendere l’attenzione su temi cruciali dell’esistenza. Alla base della sua ricerca, una vasta cultura figurativa e una padronanza tecnica che gli hanno consentito di sperimentare senza mai cadere nel banale o nel ripetitivo

La mostra è visitabile fino al 17 agosto, negli orari di apertura delle Mura di Pisa, e il biglietto d’ingresso è incluso nell’accesso al camminamento in quota. L’allestimento è curato dalle cooperative CoopCulture, Itinera e Promocultura.

Chi era Paolo Lapi

Nato a Pisa nel 1935, Lapi ha dedicato oltre sessant’anni alla pittura, sempre alla ricerca di nuove forme espressive. Diplomato all’Istituto d’Arte di Porta Romana, inizia l’attività artistica a fine anni Cinquanta, partecipando a concorsi e mostre. Incontra personalità decisive come Gastone Breddo e Franco Russoli, che lo presenterà al gallerista Cairola a Milano. A partire dagli anni Sessanta, espone in numerose rassegne nazionali e internazionali.

Tra i suoi cicli più noti: Carri della guerra, Ex voto, Paesaggi, Africa, Appunti di un viaggio immaginario, Carte di gelso, Soprano, Stele di Luni e Leggere sulle antiche pietre. Artista poliedrico, è stato anche un incisore di rara finezza, contribuendo a mantenere vivo il dialogo tra memoria e innovazione nella cultura visiva contemporanea.

Last modified: Luglio 3, 2025
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