PISA – “Dai dati sull’immigrazione in Toscana emersi nel corso della presentazione del Rapporto sull’immigrazione, così come dall’ultimo rapporto sulla delittuosità della Regione, non c’è un solo riferimento alla dimensione sicurezza e criminalità“. Così la capogruppo della Lega in Consiglio regionale e candidata alla presidenza Elena Meini commentando le dichiarazioni del presidente della Giunta regionale e dell’assessore alle politiche sociali in occasione dell’illustrazione del Rapporto sull’immigrazione in Toscana.
“E allora li diamo noi, i numeri: tre province della Toscana – Firenze, Prato e Livorno – sono tra le prime dieci per indice di delittuosità. Per capire chi commette i reati è utile fare uno spaccato della situazione carceraria nella nostra regione. Ebbene, al 31 marzo scorso su 3297 detenuti ben 1531 erano stranieri, pari al 46,4%. Si va dal 64% di Sollicciano (339 detenuti stranieri su 530) al 53,2% di Pisa (146 su 276) al 52,9% di Prato (341 su 644) al 50,9% di Livorno (339 su 666)“.
Quindi, tornando al dato regionale, quasi un detenuto su due è straniero – gran parte dei quali con sentenza definitiva – a fronte di una popolazione che conta poco più di un non italiano su dieci residenti in Toscana. Evidente che c’è una propensione a delinquere diversa, dettata dall’eccessivo numero di immigrati e dall’inadeguatezza delle politiche di accoglienza e integrazione, di cui anche oggi si fa tanto vanto la Giunta regionale. Con in più l’immancabile attacco all’ipotesi di un Centro di permanenza e rimpatrio nella nostra regione. Una soluzione che permetterebbe di allentare la pressione sulle carceri e favorire il rimpatrio di chi delinque. Scontare la pena nel proprio Paese, questa è la linea della Lega e del Governo: chi dice di no si assuma la responsabilità politica dell’incremento della criminalità”.
“Ma non c’è solo la questione sicurezza, ma anche il problema casa. O meglio, case popolari. Perché basta guardare i campanelli per capire che parte consistente dell’edilizia popolare sia appannaggio di cittadini stranieri, con titolo o talvolta senza titolo. Complessi abitativi che spesso sono dei veri e propri ghetti, al cui interno le famiglie italiane che si trovano relegate e costrette vivere quotidianamente nella paura. Risultati che sono il frutto di decenni di politiche del centrosinistra. La loro risposta è ‘porte aperte a tutti’, senza pensare alle conseguenze. La Lega e il centrodestra continueranno a battersi ad ogni livello perché l’immigrazione sia governata e controllata, anche attraverso la realizzazione di un CPR, nell’interesse dei cittadini italiani e dei tanti stranieri che si sono integrati e che rispettano la legge”, conclude Meini.
Last modified: Aprile 10, 2025