Written by 8:24 am Attualità, Pisa

Casa della Donna di Pisa: soddisfazione per la sentenza della CEDU nel Caso Buscemi

PISA- La Casa della Donna di Pisa esprime grande soddisfazione per la recente sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani (CEDU) riguardo al caso di Andrea Buscemi, ex assessore del Comune di Pisa, condannato per violenze contro la sua ex compagna dopo una lunga e complessa vicenda legale.

Ketty De Pasquale, presidente della Casa della Donna, sottolinea come il caso Buscemi rappresenti una delle pagine più buie della giustizia italiana, una realtà purtroppo condivisa da molte donne vittime di violenza. Con questa sentenza, la Corte Europea riconosce l’enorme ingiustizia subita dalla vittima e da tutte le donne che vivono esperienze simili. De Pasquale rimarca come sia inaccettabile che una denuncia per stalking debba aspettare 15 anni per arrivare a una decisione finale. Inoltre, la vicenda civile è ancora in corso, a distanza di oltre nove anni dalla denuncia, a causa di continui ricorsi da parte di Buscemi.

La presidente della Casa della Donna non dimentica nemmeno il sostegno politico ricevuto da Buscemi, che lo ha portato a essere nominato assessore alla Cultura nella prima giunta Conti, nonostante le denunce a suo carico. Una nomina contro cui si sono battute con forza, coinvolgendo centinaia di cittadini.

De Pasquale conclude sottolineando come i ritardi giudiziari e il sostegno politico a Buscemi siano parte di una cultura della violenza che ancora oggi ostacola la giustizia per le donne. Questa “cultura” collusa consente agli autori di violenza di farla franca, costringendo donne come Patrizia ad attendere decenni per vedere riconosciuti i propri diritti, e in alcuni casi, a non ricevere mai giustizia.

La Casa della Donna rimarca inoltre che la CEDU ha condannato lo Stato Italiano per non aver agito con tempestività, criticando l’incapacità delle indagini e i ritardi nel perseguire e punire l’autore del reato. La sentenza ha ribadito come i ritardi siano una violazione dell’obbligo di garantire che chi è accusato di minacce e molestie venga processato senza indebite attese, evitando che il reato vada in prescrizione.

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Last modified: Febbraio 18, 2025
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