PISA – A fine anno i consigli comunali di Cascina e Calci hanno inserito Amicobus tra le aziende partecipate in dismissione. Un percorso obbligato per legge, necessario per mettere al sicuro il servizio di trasporto scolastico nei due Comuni.
La legge Madia infatti stabilisce senza possibilità di appello, in una serie di parametri, che una società che svolge servizi “in house providing” se non raggiunge 1 milione di euro di fatturato deve essere chiusa. Il sindacato ed i lavoratori sanno benissimo che i Comuni hanno tentato per anni di ricercare soci per un ampliamento dell’attività di Amicobus nei territori vicini. Purtroppo non si sono concretizzati e l’azienda non rientra nei parametri definiti dalla Legge Madia. Pertanto la società Amicobus era a rischio concreto di messa in liquidazione, come previsto dalla legge. Se fosse avvenuto ciò, non ci sarebbe stata alcuna garanzia per i lavoratori e per il servizio.
La scelta della dismissione dà invece la possibilità di promuovere una gara per assegnare il servizio in continuità con l’attuale. La gara in preparazione punta infatti a un passaggio dell’azienda, del personale e dei mezzi, e quindi del servizio, a un nuovo soggetto. Se andrà in porto, consentirà, a partire dal prossimo anno scolastico, di mantenere invariato il trasporto scolastico nei due Comuni, puntando a un rinnovo del parco mezzi nel corso del periodo di gestione. Una linea di azione sul servizio di trasporto scolastico che è attuata pressoché dalla gran parte dei Comuni di zona e del resto d’Italia.
Per famiglie ed alunni (circa 750 gli iscritti al servizio) si tratta della scelta che garantisce maggiormente la continuità e la qualità del servizio di trasporto scolastico. Per i lavoratori invece la procedura attivata dai Comuni consente di garantire il posto di lavoro, con assunzioni a tempo indeterminato, e con un contratto uguale o migliore. E nelle scorse settimane le amministrazioni comunali di Cascina e Calci hanno incontrato più volte (a margine del consiglio comunale e in due riunioni distinte) gli autisti e i rappresentanti sindacali per presentare e condividere questo percorso di passaggio, in piena trasparenza e garantendo i posti di lavoro a tempo indeterminato agli undici lavoratori a tempo indeterminato che operano sulle undici linee attive nel territorio cascinese e calcesano.
“Francamente si resta del tutto stupiti della presa di posizione del sindacato – spiegano i sindici Michelangelo Betti e Massimiliano Ghimenti –, in quanto gli incontri svolti non lasciavano presagire niente di tutto ciò, anche perché è di tutta evidenza che sia stato scelto il percorso che tutela di più i lavoratori. Quello che è necessario chiarire, inoltre, è che è inaccettabile che il sindacato chieda ai Comuni di rivedere le proprie decisioni, come se esse fossero appunto libere scelte. Si tratta di un obbligo di legge: Amicobus deve essere chiusa per legge. È inaccettabile che lascino credere che i Comuni possano far finta che una legge dello Stato non esista”.
Last modified: Febbraio 15, 2025