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La Rocca di Ripafratta in festa

Pisa (giovedì, 12 Settembre 2024) — Nel prossimo fine settimana a Ripafratta si terrà la “festa della Rocca e del suo territorio” con molti eventi che comprenderanno il rafting sul Serchio, passeggiate nel verde che circonda Ripafratta, uscite a cavallo, yoga nel bosco e molte altre iniziative, non ultima la visita alla rocca che è l’immagine storica del paese di Ripafratta.

La storia della Rocca di Ripafratta risale al 970 quando fu edificata dai signori del luogo che la utilizzarono come punto di confine per la riscossione di una gabella al momento del passaggio lungo la strada adiacente che, per altro, era la via emilia scauri, realizzata dai romani.

L’imposizione di un dazio fu la causa dei primi conflitti per il suo possesso da parte dei lucchesi i cui confini correvano vicini a Ripafratta e quindi erano i primi a dover pagare una gabella per l’attraversamento della vicina frontiera.

La prima volta che i lucchesi la conquistarono, infuriati dai continui dazi che erano costretti a pagare ai signori del luogo, fu nel 1104.

Subito dopo averne perso il controllo i signori di Ripafratta chiesero aiuto alla città di Pisa che, grazie alla sua preponderanza militare, la sottrasse ai lucchesi, sempre nel 1104.

Da quel momento la costruzione militare fu al centro di molti scontri fra le città di Pisa e Lucca, anche per il fatto che lo spazio in cui insisteva la sua presenza era sul confine delle due città stato e quindi in ottima posizione per il controllo della zona frontaliera fra le due città, spesso accese rivali proprio per la vicinanza geografica dei loro possedimenti.

Un momento culminante della storia della rocca fu quando, con la malaugurata conquista di Pisa da parte di Firenze, passò definitivamente nelle mani dei gigliati che la utilizzarono come opera difensiva finché non perse di importanza, a causa del fatto che in quella zona non c’era più niente da difendere essendo parte del Granducato di Toscana che non comprendeva città libere ed indipendenti.

Dopo un periodo di abbandono, nel 1678 venne ceduta alla nobile famiglia pisana dei Roncioni che ne restò proprietaria fino al 2021, anno in cui venne rilevata dal Comune di San Giuliano Terme.

L’epopea della Rocca di Ripafratta è punteggiata da frequenti passaggi di mano fra pisani e lucchesi e dall’intromissione dei fiorentini nel suo ultimo periodo di storia attiva.

Tuttavia, dalla fine del XVII secolo ad oggi la rocca non è soltanto geograficamente sul territorio della provincia di Pisa ma è parte del patrimonio storico del Comune di San Giuliano Terme.

Da qualche tempo tuttavia gira una fake news che la vuole intitolata a San Paolino, uno dei santi lucchesi. Non se ne capisce bene la finalità ci ciò che non ha evidenze storiche, è sempre stata una rocca che prende il nome dal toponimo della frazione sangiulianese che la annovera nel suo territorio.

Resta un grande dubbio per noi e per gli appassionati della storia di Pisa, poiché chi ha deciso di rinominare la Rocca deve aver smarrito una quantità notevole del passato del luogo e non essere neppure al corrente della sua fondazione e delle sue vicende dalla fine del ‘600 a tutt’oggi che sono imperniate sulla città di Pisa.

Probabilmente andrebbe correttamente nominata esclusivamente con il nome che tutti conoscono ossia Rocca di Ripafratta e magari sarebbe corretto darle nuova luce, riportarla ai fasti del periodo medievale perché questa opera ha un passato glorioso ma un presente perlomeno anonimo dato che, per quanto questo week end la Rocca sarà il centro della festa c’è ancora molto da fare per restaurarla e darle nuova linfa vitale.

Una prima cosa da fare sarebbe di farla di nuovo illuminare durante la notte come accadeva negli anni ’80 dandole ancor più fascino e risalto.

Last modified: Settembre 12, 2024
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