PISA- Un team di ricercatori delle Università di Pisa e Firenze ha condotto uno studio sulla prevalenza delle infezioni da epatite B (HBV) e C (HCV) tra le comunità marginali della Toscana, riscontrando tassi molto più alti della media nazionale, specialmente tra giovani.
Lo studio, pubblicato su The Lancet Regional Health – Europe, ha coinvolto 1.812 persone che frequentano mense popolari, centri di accoglienza e scuole di italiano per stranieri nelle aree di Firenze, Prato e Pistoia tra il 2019 e il 2024. I risultati hanno evidenziato che il 4,4% era positivo per HBV e il 2,9% per HCV. L’infezione da HBV era più comune tra uomini e immigrati, mentre l’HCV colpiva maggiormente cittadini italiani con storie di marginalità legate a droghe.
I test rapidi effettuati presso le strutture di accoglienza hanno portato a un’alta adesione (82%) e a un significativo numero di pazienti che hanno iniziato trattamenti o monitoraggi clinici. Il 66,3% dei positivi a HBV e il 37,8% a HCV hanno intrapreso percorsi di cura. Lo studio ha sottolineato l’importanza di strategie di screening mirate per ridurre le disuguaglianze sanitarie e raggiungere l’obiettivo dell’OMS di eliminare le epatiti virali entro il 2030.
Last modified: Gennaio 16, 2025