SAN GIULIANO TERME- Scoppia la polemica sulla gestione dell’emergenza abitativa delle famiglie rom sgomberate da un edificio pericolante a Ripafratta. A sollevare il caso è Simone Fabbrini, consigliere comunale e candidato al Consiglio regionale per Fratelli d’Italia, che accusa l’amministrazione di aver speso circa 90.000 euro per l’alloggio temporaneo in strutture ricettive, senza ottenere soluzioni durature.
Secondo quanto riferito da Fabbrini, le famiglie sgomberate dall’immobile lungo la SS12 sarebbero state ospitate in alberghi e altre strutture per un costo complessivo che avrebbe raggiunto i novantamila euro, cifra destinata a coprire vitto e alloggio. «Siamo di fronte a un esempio lampante di spreco di denaro pubblico – denuncia Fabbrini –. In meno di un anno sono stati spesi 90.000 euro senza risolvere nulla. Si è solo tamponata un’emergenza che ormai è diventata prassi, come dimostrano le numerose determine dirigenziali di affido diretto, in contrasto con quanto previsto dal regolamento comunale per l’emergenza abitativa. È una gestione inaccettabile».
Fabbrini punta il dito anche contro l’approccio dell’amministrazione, giudicato privo di visione e prospettiva: «Questa spesa non solo pesa sulle casse comunali, ma rappresenta una perdita totale: non esistono lavori avviati, né progetti di sistemazione alternativa. La sinistra sangiulianese continua a perseguire una logica assistenzialista che non porta a risultati, creando solo disparità di trattamento nei confronti dei cittadini italiani».
Il consigliere annuncia infine che presenterà un’interrogazione per chiedere chiarimenti sulla gestione dei fondi e sollecitare un cambio di rotta immediato: «È necessario fare piena luce su questa vicenda e restituire trasparenza e responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche».
Last modified: Ottobre 7, 2025