PISA – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa de La città delle persone sulla povertà minorile e il question time in merito presentato dal capogruppo Paolo Martinelli.
Nel Consiglio comunale del 25 novembre è stato discusso il question time presentato dal capogruppo de La Città delle Persone, Paolo Martinelli, in merito ai dati del rapporto Caritas “Il grido silenzioso”, che evidenzia un aumento della povertà minorile – in particolare nella fascia 0-6 anni – insieme alla crescita del lavoro povero e della mancanza di casa.
«L’assessora Bonanno – sottolinea Martinelli – ha rivendicato il lavoro svolto finora dal Comune sul fronte della fragilità, sostenendo che le conclusioni del rapporto confermano l’impostazione dell’azione amministrativa. Ha ricordato, tra l’altro, i bonus per l’assistenza al reddito per circa 1,5 milioni di euro e gli interventi di recupero di immobili da destinare alle situazioni abitative più critiche. Una risposta tutta rivolta al passato, quando invece servirebbe chiarezza sulle scelte da compiere da oggi in poi».
Secondo Martinelli, di fronte all’aumento della povertà tra i bambini più piccoli sarebbe stato necessario illustrare nuovi impegni e prospettive: «L’assessora si è limitata a elencare ciò che ritiene di aver già fatto, risultati che peraltro – alla luce dei dati Caritas – non sembrano aver prodotto esiti soddisfacenti. Basti pensare che, con l’uscita dalla Società della Salute, il Comune assorbirà 14 assistenti sociali, quando per raggiungere i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali ne servirebbero almeno 18. Senza un numero adeguato di professionisti è impossibile garantire una presa in carico completa dei nuclei familiari e, quindi, dei bambini più vulnerabili».
Il capogruppo ribadisce inoltre la contrarietà alla scelta dell’amministrazione di passare dalla gestione associata dei servizi socio-sanitari a un modello monocomunale ancora poco definito: «Come si può pensare – afferma – di mantenere la stessa efficacia rinunciando alle economie di scala e alla competenza condivisa costruita negli anni? La stessa Caritas ha espresso il timore di un possibile arretramento nell’offerta dei servizi essenziali e del rischio concreto che le persone più fragili non trovino interlocutori certi a cui rivolgersi».
Martinelli riconosce un elemento positivo, ma invita alla cautela: «Dopo anni, finalmente, l’amministrazione comincia a parlare di amministrazione condivisa, coprogrammazione e coprogettazione. È ciò che sosteniamo da sempre: senza innovazione nei metodi non si affrontano le nuove povertà. Ma restano insufficienti le risposte messe in campo. Ci si affida soprattutto ai bonus, che restano interventi a breve termine. Servono invece politiche strutturali: più personale, servizi educativi e sociali diffusi, strategie di prevenzione».
«La povertà dei bambini – conclude Martinelli – non è un dato statistico, ma un’emergenza politica e sociale. Non basta dire che si sta facendo qualcosa: bisogna dimostrare che le azioni sono all’altezza della situazione. Su questo continueremo a incalzare la Giunta. La città non può voltarsi dall’altra parte davanti alla povertà dei suoi bambini».
Last modified: Novembre 29, 2025















