Scritto da 7:12 am Eventi/Spettacolo, Pisa, Pisa SC

Nella serata dedicata a Romeo tanti ricordi aneddoti e applausi a Militello e Pantani: i due “ragazzacci” si superano

PISA – Ed, alla fine, i due “simpatici ragazzacci” – al secolo Ubaldo Pantani e Cristiano Militello – hanno fatto “Bingo“, nel senso che lo Spettacolo “Caro Romeo“, da loro ideato, scritto ed interpretato, andato in scena martedì 27 dicembre al Teatro Verdi di Pisa ha riscosso unanimi consensi da parte di un pubblico che ha riempito in ogni ordine di posti Platea e palchi, attraverso un susseguirsi di ricordi, aneddoti, foto e filmati dei 16 anni di Presidenza Anconetani, narrati con leggerezza ed ironia tali da suscitare applausi e risate a scena aperta.

di Giovanni Manenti

Avevano promesso, Cristiano ed Ubaldo, di condensare tale “periodo storico” della formazione nerazzurra in 90′, ma ciò è stato impossibile o meglio, ci sono riusciti per il testo dello spettacolo, ma poi si è passati ai ricordi dei protagonisti dell’epoca presenti in Teatro e, giocoforza, si sono dovuti disputare i tempi supplementari mai come in questa occasione graditissimi ai numerosi tifosi presenti, cui non è parso vero fare un “tuffo nel passato”, non fosse altro che per rivivere tempi della loro gioventù.

Ed i due oramai apprezzati personaggi dello spettacolo a livello nazionale, si sono presentati con un “must” che ha sempre contraddistinto Romeo, ovvero la scaramanzia, prima di tutto il sale che spargeva a piene mani – “26 chili, prima di un Pisa-Cesena“, ricorda Militello, che poi portò pure bene, visto che i nerazzurri vinsero 3-2 rimontando da 0-2 con due rigori a favore – per poi ricordare l’incredibile trafila di allenatori che si sono avvicendati sulla panchina in quei 16 anni (ben 22 per 26 cambi, visto che in certi casi sono stati richiamati), un vero e proprio record, con in più il primato assoluto detenuto daBoniek che, firmato il contratto alle 20, andato a cena alle 22, alle 24 era già bello ed esonerato.

Ubaldo e Cristiano si sono completati, con il secondo più a suo agio sotto l’aspetto dialettale – crediamo che pochi, in Italia, possano reggerne il confronto da un punto di vista di parlantina e fantasia intuitiva – mentre il primo, da buon caratterista, faceva sua la “battuta giusta al momento giusto” allorché si dovevano citare le uscite del buon Romeo così come di altri personaggi.

Non sono mancati ricordi ed aneddoti legati sia agli “storici” tifosi nerazzurri dell’epoca – tra cui “Bavone”, la “Nonna ultras” Rina, che seguiva il Pisa in ogni dove ed il mitico “Schiaccia”, di cui Militello ha ricordato l’aneddoto di quando, inseguito dai tifosi avversari a San Benedetto del Tronto, cercò salvezza nascondendosi in una cabina telefonica – che ai giocatori ed avversari del periodo, raggiungendo il massimo dell’emozione allorché sono scorse le immagini di coloro che, purtroppo, ci hanno lasciato, da Giorgio Barbana ad Enrico Cannata, al pari di Simone Rotella, Andrea Fortunato e Gianluca Signorini.

Ricordi che hanno coinvolto anche curiosità sui giocatori, da “Mister Plusvalenza” Berggrreen acquistato per 200milioni di vecchie Lire e rivenduto alla Roma per 4miliardi, così come non poteva mancare una menzione su George Washington Caraballo, l’uruguaiano più lento della Storia – “oggi fa il taxista nel suo Paese, chiosa Cristiano, sempre con il taxi ma sempre fermo, però …” – e del suo tentativo di trasformare un calcio di rigore contro il Bologna in Coppa Italia, miseramente fallito con la palla a sorvolare la traversa sino a danneggiare un cartellone pubblicitario, anche se, a dire il vero, il sudamericano, indeciso su dove tirare, fece partire una conclusione lenta e centrale su cui l’estremo difensore felsineo Zinetti non ebbe neppure bisogno di tuffarsi, ma come dicono negli Stati Uniti, “mai rovinare una bella storia con la verità”.

Da un punto di vista umoristico, il clou della serata è giunto quando i due hanno recitato la parodia dei tifosi componenti la celebre “Radio Scalino” (“un coacervo di sfaccendati, fancazzisti e quant’altro …”, precisa Cristiano …) con le tipiche battute del tifoso valide ora come allora, con la dovuta enfasi di Ubaldo a citare le più classiche, dal consueto “Mi sa che quest’anno è dura …“, al “trovami te tre squadre peggio della nostra ...”, passando per i classici cambi di opinione sul singolo giocatore sia a secondo del “blasone” del tifoso che le esprimeva, che della prestazione dello stesso in campo, “vai dimmelo ora che lui lì è bono …!!“, senza dimenticare la più gettonata di tutte durante le sessioni di Calciomercato, “tanto, se era bono, lo davano a noi …!!“, nonché lo sfogo finale di chi vedeva controbattute le proprie idee, “tanto voi, di Calcio, non ci capite una s. …!!“.

Uno spettacolo pertanto filato via senza rendersi neppure conto del trascorrere del tempo, al quale hanno assistito – oltre che, ovviamente, ai componenti la Famiglia Anconetani, dai figli Adolfo ed Alessandro ai nipoti Matteo e Maria Chiara ed al piccolo Nicolas Romeo -, intervenendo anche con i loro commenti, il Sindaco di Pisa Michele Conti, la Presidente della Fondazione Teatro Verdi Patrizia Paoletti Tangheroni, l’europarlamentare Susanna Ceccardi, l’attore pisano Paolo Conticini (con un trascorso nelle Giovanili nerazzurre …), l’ex Campione Olimpico di Scherma Salvatore Sanzoe l’attuale Presidente dell’Empoli Calcio Fabrizio Corsi, che ha ricordato come al tempo della sua nomina avvenuta ad inizio anni ’90, i consigli di Romeo furono per lui preziosi.

E, quando il copione giunge al termine, ecco prendere il via i ricordati “tempi supplementari” stavolta a mano libera, con i due a sbizzarrirsi nell’intervistare gli ex giocatori ed altri protagonisti dell’epoca – erano presenti, Piero Bencini, Alessandro Mannini, Leonardo Occhipinti, Alessandro Bertoni, Luigi Gozzoli, Enrico Todesco, Federico Rossi, Attilio Sorbi, Longobardo, Stefano Dianda, Alessandro Calori, Giuseppe Argentesi, Silvio Picci, Lamberto Piovanelli, Luigi Simoni e d Alessandro Nista, oltre al tecnico Luca Giannini – in cui il ricordo del “Presidentissimo” è risaltato ancor più che in precedenza, con aneddoti a dir poco esilaranti, citando, fra gli altri, quelli di Paolo Brosio, all’epoca Addetto Stampa nerazzurro, che una volta, collaborando anche con “La Nazione”, si fece sfuggire il nome di un giocatore di cui il Pisa stava trattando l’acquisto, ma non aveva ancora firmato, “apriti cielo”, con il figlio Adolfo Anconetani a consigliare al buon Paolino di non farsi vedere in sede per almeno tre giorni.

O come quanto riportato da Adriano Bacconi, all’epoca preparatore atletico dei nerazzurri, allorché. in previsione di una gara interna contro il Milan, Romeo comunicò di anticipare al venerdì il ritiro, notoriamente fissato al sabato a “Villa delle Rose” a Pescia, mandando la squadra all’Holiday Inn a Migliarino dove, all’entrata, venne consegnato ad ogni giocatore un fagottino di sale che avrebbero dovuto nascondere sotto il materasso delle loro camere, perché all’indomani vi avrebbero dormito i rossoneri, al pari della trasferta a Belgrado per la semifinale di Coppa Uefa tra Stella Rossa e Dinamo Bucarest per convincere il tecnico rumeno Mircea Lucescu a firmare per il Pisa, se non fosse che analoga intenzione l’aveva il Presidente Corioni del Bologna, così che vi fu un continuo saliscendi fra le due delegazioni ed, alla fine, a spuntarla furono i nerazzurri.

Ma il tecnico a cui Pisa è rimasta più legata non può che essere Gigi Simoni, protagonista di due Promozioni in A consecutive e scomparso poco più di due anni fa, ricordato con la presenza della moglie Monica Fontani, la quale ha confermato come anche una persona pacata come il “suo” Gigi fosse talvolta costretto a scontrarsi con Romeo, il quale aveva come maggior difetto quello di non tenere in minima considerazione la vita privata degli allenatori, visto che spesso, dopo aver finito gli allenamenti ed essere passato in Sede, appena rientrato a casa Simoni veniva raggiunto alla telefonata per andare a cena assieme, invito a cui riusciva solo poche volte, non senza difficoltà, a sottrarsi.

In conclusione, una serata piacevolissima che ha, più di tutti, fatto felice il nipote Matteo Anconetani per una degna celebrazione dei 100 anni dalla nascita dell’amatissimo nonno, oltre che socialmente utile in quanto il ricavato delle offerte libere – l’ingresso era gratuito – sarà devoluto all’Associazione Cornelia De Lange, il cui fondatore Sauro Filippeschi ha tenuto a ringraziare i presenti per la partecipazione all’iniziativa.

Noi avevamo pochi dubbi al riguardo, ma dobbiamo ammettere che i due “simpatici ragazzacci”, stavolta si sono davvero superati!!

Last modified: Gennaio 3, 2023
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