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Mozione “Pisa per la Palestina”, la maggioranza la respinge: “Testo ideologico e sbilanciato, il Consiglio comunale non può diventare terreno di propaganda”

PISA – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dei Gruppi di Maggioranza del Comune di Pisa.

Nella seduta di ieri del Consiglio comunale, i gruppi di maggioranza hanno respinto la mozione popolare intitolata “Pisa per la Palestina”, ritenendola un testo fortemente ideologico, sbilanciato e divisivo. La mozione, se approvata, avrebbe impegnato il Comune di Pisa ad assumere posizioni unilaterali e politicamente faziose nei confronti dello Stato di Israele. Colpisce e preoccupa il voto favorevole del Partito Democratico, che ha sostenuto un documento in cui Israele viene definito “uno Stato costitutivamente terrorista”, si invoca il boicottaggio economico e culturale e si tace completamente sulla responsabilità e la natura terroristica di Hamas. Si tratta di una presa di posizione grave, che finisce per legittimare interpretazioni estreme del conflitto mediorientale e rischia di alimentare l’odio anziché contribuire al dialogo. Come gruppi di maggioranza, abbiamo ritenuto questa mozione inaccettabile, non solo per i suoi contenuti profondamente sbilanciati, ma anche per l’assenza di una ricostruzione equilibrata dei fatti. Ignorare il terrorismo, da qualunque parte provenga, e proporre il boicottaggio di uno Stato democratico significa adottare una posizione estrema e pericolosa. La nostra posizione è chiara: l’Italia e le istituzioni democratiche devono difendere il diritto di Israele a esistere e a proteggersi, così come devono sostenere iniziative credibili per la pace, fondate sul diritto internazionale e sul principio dei “due popoli, due Stati”. Serve una condanna netta dei massacri di civili e un impegno concreto per la liberazione degli ostaggi, non lo scontro ideologico. Per questo abbiamo respinto con convinzione una mozione sostenuta da tutte le forze di opposizione, compreso il Partito Democratico, che parlava più il linguaggio della propaganda che quello della responsabilità istituzionale, ben diversa da quella adottata in contesti internazionali come Bruxelles.“, conclude il comunicato.

Last modified: Luglio 9, 2025
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