Written by 3:27 pm Pisa, Politica

Mazzeo in visita al carcere Don Bosco: “Condizioni dignitose e progetti di reinserimento, così si misura il grado di civiltà”

PISA- Il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, ha partecipato nel pomeriggio di lunedì 5 maggio a un incontro presso la Casa Circondariale “Don Bosco” di Pisa, promosso dalla Camera Penale di Pisa, presieduta da Serena Caputo. L’iniziativa ha coinvolto anche la direttrice dell’istituto, Alice Lazzarotto, il Commissario Capo Paolo Iantosca, e rappresentanti degli ordini professionali degli architetti, ingegneri e geometri, insieme al docente universitario Giacomo Salvadori del Dipartimento DESTeC dell’Università di Pisa.

L’obiettivo dell’incontro – che ha incluso anche una visita alla struttura – era raccogliere pareri tecnici utili a ipotizzare interventi di miglioramento delle condizioni di vita all’interno del carcere.

Il grado di civiltà di una comunità si misura anche da come tratta i suoi detenuti”, ha dichiarato Mazzeo. “Il progetto della Camera Penale per migliorare le condizioni del Don Bosco è concreto e realizzabile. Il nostro compito è creare le condizioni affinché la pena sia vissuta in modo dignitoso e diventi davvero occasione di cambiamento. La repressione, da sola, non è la risposta giusta”.

Anche Serena Caputo ha sottolineato il significato dell’incontro: “Oggi esprimiamo un dissenso costruttivo verso un’impostazione che vede nel carcere l’unica risposta al tema della sicurezza. La struttura del Don Bosco, per come è oggi, non è idonea a garantire i principi di rieducazione sanciti dal nostro ordinamento. Con questa visita portiamo all’interno dell’istituto esperti qualificati – tecnici, progettisti, accademici – per avviare un confronto che vada oltre l’ambito giuridico e coinvolga altre competenze professionali”.

La direttrice Alice Lazzarotto ha accolto positivamente l’iniziativa: “La situazione del Don Bosco è complessa, ma credo nel valore di aprire le porte degli istituti penitenziari al confronto con la società civile. Questa proposta della Camera Penale rappresenta un’occasione per raccogliere contributi tecnici e progettuali, e per costruire insieme un percorso di miglioramento che possa avere un impatto positivo su chi vive e lavora all’interno del carcere, ma anche sull’intera collettività”.

Last modified: Maggio 8, 2025
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