Written by 9:03 am Attualità, Politica, Pontedera

L’ampliamento della discarica di Gello: un colossale crontrosenso in termini di sostenibilità ambientale

PONTEDERA – L’ipotesi di estensione su un’area aggiuntiva di 22,4 ettari della discarica che Ecofor Service gestisce in località Gello, nel Comune di Pontedera, per lo smaltimento di rifiuti speciali solidi non pericolosi, prodotti dalle attività industriali non solo provenienti dal contesto regionale toscano ma anche da tutto il territorio nazionale, rappresenta un’operazione in piena contraddizione rispetto agli obbiettivi di sostenibilità di cui alle prescrizioni dell’Unione Europea (UE).

L’approccio dell’UE alla gestione dei rifiuti si basa infatti su una gerarchia di opzioni che dà priorità alla prevenzione nella produzione degli stessi, seguita dal diretto riuso, dal riciclaggio, dal recupero di materia e di energia e – in ultima istanza – dallo smaltimento in discarica. Quest’ultima opzione è la meno desiderabile e dovrebbe essere utilizzata solo per lo smaltimento di specifiche limitate frazioni dei rifiuti non altrimenti gestibili. Lo smaltimento in discarica – nonostante le più avanzate misure tecniche per l’impermeabilizzazione del fondo, per il recupero del percolato e per la captazione del biogas prodottosi nel corso della degradazione delle componenti organiche in condizioni anaerobiche (assenza di ossigeno) – può comportare rischi per l’ambiente, con compromissione della qualità delle acque sotterranee e superficiali unita alla liberazione di gas clima-alteranti (metano e anidride carbonica) e di emissioni maleodoranti (idrogeno solforato, acidi organici, amine biogene come putrescina e cadaverina, indolo, scatolo, etc.) costituenti sicuro disagio per le popolazioni residenti nei dintorni dell’impianto. Per non parlare dei problemi connessi con il consumo di suolo.
Uno degli obiettivi a lungo termine dell’UE è d’altra parte la transizione verso un’economia circolare che eviti il più possibile la produzione di rifiuti ed utilizzi come risorsa – ove possibile – quei rifiuti inevitabilmente prodotto.

Tornando all’uso (smaltimento di rifiuti speciali solidi non pericolosi di derivazione industriale) che nominalmente si sta facendo – e si vorrebbe accrescere in futuro – per quanto riguarda la discarica di Gello, il dibattito politico intorno a questo delicato argomento dovrebbe ispirarsi prima e soprattutto al concetto di promozione di strategie mirate alla stimolazione di filiere di produzione responsabile e pulita all’interno dei contesti industriali. La diversione dei rifiuti dalle discariche dovrebbe pertanto rappresentare – senza esitazioni – una scelta per dimostrare concreta attenzione alla sostenibilità ambientale. Di fatto, a causa della natura interconnessa dei principi di sostenibilità, la riduzione degli sprechi o degli utilizzi a scarsa efficienza dei mezzi di produzione, come primo passo per gestire al meglio l’emergenza rifiuti, rappresenta un contributo importante alla mitigazione dell’impatto climatico delle operazioni aziendali.
Per una forza politica che si candida ad amministrare la città ed il territorio di pertinenza attraverso un coerente impegno per la transizione ecologica, prioritaria è perciò l’adesione alla raccomandazione cui richiama l’UE verso la riduzione dell’impronta di carbonio anche attraverso l’applicazione della strategia “zero waste to landfill” (nessun rifiuto in discarica) quale filosofia rispettosa dell’ambiente, volta a ridurre la quantità di rifiuti destinati appunto all’interramento.
Zero waste to landfill significa intraprendere quindi azioni per ridurre progressivamente la produzione di rifiuti al punto da non inviarne più in discarica. L’interpretazione comune che le aziende dovrebbero assumere – dietro sollecitazione dell’amministratore pubblico – è quella di ridurre significativamente il ricorso alla discarica per lo smaltimento massivo dei rifiuti derivanti dai propri cicli produttivi, con l’impegno tendenziale di impedire al 99% dei rifiuti prodotti di raggiungere la discarica. Ciò attraverso l’esplorazione di soluzioni alternative ed il sostegno a progetti di trattamento/smaltimento o di riutilizzo innovativo. Per altro, divergere i rifiuti dalle discariche e massimizzarne il potenziale recupero/riuso/riciclo può aiutare le stesse aziende a ridurre i costi e ad aumentare l’efficienza energetica dei processi.
Ampliare la discarica di Gello per ospitare in prospettiva oltre 3 milioni di tonnellate di rifiuti industriali di qui ai prossimi 10-12 anni è pertanto davvero contrario ad una logica di mitigazione degli impatti e di efficientamento della filiera di gestione dei rifiuti, secondo una strategia che veda invece l’integrazione bilanciata delle migliori opzioni tecnologiche di processo disponibili, coerente con la gerarchia di trattamento raccomandata dall’Unione Europea.


Last modified: Febbraio 2, 2024
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