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La pagina bianca, nemica di sempre

PISA (26 aprile 2024) — Il dramma della pagina bianca, il vortice lattiginoso che ti ipnotizza e ti fa cadere nel buco bianco che si crea davanti ai tuoi occhi.
Il timore reverenziale della importanza di ciò che si dovrebbe scrivere e la paura di non esserne capaci.

di Leonardo Miraglia


La scrittura che non riesce a fluire scorrevole dalla tua mente alla punta della penna, che si sofferma ogni pie’ sospinto e si incastra in ogni più piccolo interstizio letterario e semantico.

La fretta di concludere per poter tirare un sospiro di sollievo.
Ma niente ti viene in soccorso, nessuna idea da poter sviluppare, nessuna opinione da condividere.

Il foglio si riempie a fatica e spesso il risultato è scadente al punto tale da indurti ad accartocciarlo e gettarlo nel cestino e così inizia l’odissea dello scrittore perduto.
Non c’è bussola che tenga, non c’è stella polare a farti da guida, ma c’è soltanto un deserto bianco latte che si perde a vista d’occhio in ogni direzione.
All’orizzonte si raggruppano montagne di parole confuse e di discorsi senza senso che mettono soltanto ancora più paura e acuiscono la perdita del senso d’orientamento.

Eppure fino al giorno prima avevi decine di argomenti da sviluppare e sviscerare nel silenzio del tuo studio, con le dita che corrono veloci sulla tastiera e lo schermo che si riempie di bellissime iperboli, di parafrasi fantastiche e di pensieri trasportati dalla fantasia.
Ma adesso no, adesso il foglio bianco sta lì a guardarti e ti sfida con la sua purezza intatta ed intoccabile e ti fa sentire minuscolo di fronte alla marea bianca che ti sta per sommergere.
Difficile immaginare Blake e Coleridge, D’Annunzio e Pascoli uscire sconfitti dal conflitto con la pagina bianca ma forse sarà successo anche a loro di doversi confrontare con il dilemma universale: cosa ci faccio io qui? Seduto di fronte ad un rettangolo di carta che mi scruta e mi minaccia: non sporcarmi con il tuo inchiostro perché la mia bellezza sta nella mia purezza e tu per quanto cerchi di costruire città e panorami, storie di draghi e di maghi, odi che rapiscono con la loro bellezza diafana non riuscirai a sottomettermi e io ti convincerò ad andartene, ad alzarti intristito e sconfitto.

Il foglio bianco vincerà, annullerà la tua supremazia e ti attirerà nel suo vortice fino a farti impazzire di terrore, fino a farti risucchiare dal dubbio che assale prima o poi ogni scrittore: posso veramente scrivere, riesco senza ombra di dubbio a discernere pensieri e trasformarli in frasi di senso compiuto o sono solo una macchina che si è allontanata troppo dalla fonte di energia che la rendeva viva e adesso si vede costretta ad ammettere la propria definitiva sconfitta essendo rimasta, purtroppo, senza carburante?

Last modified: Aprile 26, 2024
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