MARINA DI PISA- Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa de La Città Ecologica.
“Sulla progettazione dei lavori di completamento della cella 4 delle spiagge in ghiaia”
“Apprendiamo che sarebbe stato affidato a uno studio di ingegneria l’incarico per la progettazione esecutiva dei lavori di completamento della cella 4 delle spiagge in ghiaia, quella mai realizzata in modo compiuto e corretto e che, per questo motivo, non è in grado di contrastare efficacemente le mareggiate più intense, con il risultato che la ghiaia viene proiettata sulla strada. Per questo secondo stralcio di interventi è stato stanziato un importo di 4,18 milioni di euro: una notizia positiva, almeno in apparenza. Tuttavia, dalle informazioni diffuse dalla stampa sembrerebbe che i lavori previsti consisterebbero solo nel ripascimento della spiaggia in ghiaia, utilizzando materiale più grosso e aumentando la sezione della spiaggia fino a 3 metri di altezza e 70 metri di larghezza dalla battigia alla strada. Se così fosse, la preoccupazione sarebbe più che fondata. Limitarsi a immettere ghiaia più grande non risolverebbe il problema, anzi: renderebbe la spiaggia inutilizzabile e non garantirebbe maggiore stabilità. La tenuta della ghiaia dipende infatti dalla sua porosità e permeabilità, non dal peso dei singoli granuli. Al contrario, granuli più grossi e rugosi tendono a essere trascinati più facilmente, aumentando il rischio di ritrovarli nuovamente sulla strada. L’unica soluzione efficace resta quella di ampliare la diga soffolta (soffolta), eventualmente allontanandola dalla riva, così da dissipare meglio l’energia del moto ondoso. Gli eventi del 24 ottobre scorso hanno confermato che gli interventi del primo stralcio sulla cella 4 sono ancora insufficienti: la diga è troppo stretta e troppo vicina alla battigia, e non riduce adeguatamente la forza delle onde. Prima di procedere con un nuovo ripascimento, occorre dunque completare la diga soffolta, come previsto dallo studio dell’Università di Firenze.
Trattandosi di lavori complessi, i tempi di realizzazione saranno inevitabilmente lunghi, certamente oltre la stagione autunnale e invernale in corso. Nel frattempo, sarebbe opportuno individuare soluzioni provvisorie, rapide e riutilizzabili per proteggere il litorale retrostante la cella 4 dalle probabili nuove mareggiate dei prossimi mesi.“, conclude il comunicato stampa.













