SAN MINIATO – A un convegno intitolato “L’intelligenza artificiale nella medicina”, organizzato dall’Associazione medici cattolici italiani sezione diocesana di San Miniato e dall’Azienda Usl Toscana centro, ho partecipato come relatore l’ingegnere Alessandro Iala, direttore dell’area supporto ai servizi sanitari dell’Azienda Usl Toscana nord ovest.
Dopo l’intervento del vescovo di San Miniato, monsignor Giovanni Paccosi, che ha affrontato il tema “Il pensiero del papa e della Cei sull’intelligenza artificiale”, Iala ha avuto l’opportunità di introdurre i concetti fondamentali dell’intelligenza artificiale davanti a un pubblico composto da medici, professionisti sanitari ed esperti, riuniti nella sala “Torello Pierazzi” di palazzo Grifoni a San Miniato, sede della Fondazione Cassa di risparmio di San Miniato.
“Da diversi decenni, l’intelligenza artificiale è parte integrante della nostra vita quotidiana – ho iniziato dicendo – presente negli elettrodomestici di casa, nei nostri telefoni cellulari e nei luoghi di lavoro. Tuttavia, oggi siamo giunti a un livello di sviluppo tale che essa è in grado di percepire, ragionare e prendere decisioni, poiché è programmata come un vero e proprio sistema cognitivo. Concetti come machine learning, deep learning, expert system, reti neurali e neuroni artificiali, insieme all’aumento della potenza computazionale, hanno reso possibile combinare dati e statistiche con esperienze di apprendimento, consentendo alle macchine di emulare la capacità decisionale umana“.
“Tuttavia, è importante sottolineare che esistono dei limiti – ho continuato – Il machine learning può essere un potente strumento solo se i dati su cui opera sono corretti e se gli esseri umani collaborano con la macchina per correggere gli errori. Gli algoritmi che costituiscono l’intelligenza artificiale devono essere adeguatamente addestrati“.
“Nell’Azienda Usl Toscana nord ovest, già utilizziamo l’intelligenza artificiale in vari contesti – ha aggiunto – come ad esempio nella diagnosi dei tumori della pelle, con il sistema Prometheus e tramite la chat box WhatsAsl. L’intelligenza artificiale ha il potenziale per rivoluzionare il settore sanitario, ma è fondamentale che non sostituisca i professionisti sanitari. Deve essere considerata come un complemento che può migliorare le loro capacità e l’assistenza ai pazienti. È così che possiamo garantire un utilizzo efficace, sicuro ed etico dell’intelligenza artificiale nel settore sanitario“.
Last modified: Maggio 13, 2024