PISA – Eccoci con la seconda uscita della rubrica Green Talk curata dalla Dott. Giulia Cecchi di ARCHA dove affronteremo un tema ormai sentito da tutti ma forse poco conosciuto nei suoi tecnicismi: la sostenibilità.
di Giulia Cecchi
Vi siete mai chiesti cosa sia davvero la sostenibilità? Ormai come termine è abusato, me ne rendo conto: tutto sembra sostenibile, tutto è green, tutto è ecologico. Oggi il termine sostenibilità trova spesso declinazioni abusate ed errate. Penso invece che la sostenibilità vada conosciuta e non solo raccontata. Vadacompresa e non solo “venduta”.

Iniziamo: la parola sostenibilità deriva dal latino sustinere, che significa sostenere, difendere, favorire, conservare e/o prendersi cura. Volere un mondo sostenibile vuol dire quindi già di per sé prendersi cura del nostro mondo, del suo habitat, delle persone che lo compongono.
Ma cosa significa quindi sviluppo sostenibile? Ho chiesto supporto alla mia collega di ARCHA, la Dott.ssa Valeria Bevilacqua, Responsabile Qualità, Sistemi di Gestione e Processi Sostenibili
Grazie Valeria del tuo tempo. Quindi, cosa significa sviluppo sostenibile?
“Grazie a te Giulia, per questo spazio. Beh, il termine vero e proprio nasce intorno al 1980, quando il concetto di sviluppo sostenibile è stato definito come un sistema “che assicura la soddisfazione dei bisogni della generazione attuale senza compromettere il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni future”. Questa definizione, se così si può chiamare, è stata data durante la Commissione Mondiale sull’Ambiente e lo Sviluppo e in particolare nel rapporto Brundtland, che conteneva una definizione di sviluppo sostenibile che coniugava le aspettative di benessere e di crescita economica con il rispetto dell’ambiente e la preservazione delle risorse naturali. Dopo questa prima definizione, si arriva alla più recente conferenza ONU a Rio De Janeiro su ambiente e sviluppo (inizi degli anni ’90) detta anche Earth Summit. Qui emerge l’idea che uno sviluppo sostenibile non possa limitarsi ai soli aspetti ambientali, ma che debba prevedere l’intreccio indissolubile tra questi e le problematiche della giustizia economica e dell’equità sociale”.
Beh quindi in realtà si parla di sostenibilità ormai da tanto tempo…
“Sì, praticamente dal secolo scorso. Diciamo che la “novità” degli ultimi anni sta in una maggiore consapevolezza delle problematiche del pianeta a 360° e quindi non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico e sociale. Quindi sostenibilità su tre declinazioni”.
Tutto chiaro. Ma da questa definizione poi come viene gestita nel concreto? Ho sempre sentito parlare di “Obiettivi di sviluppo sostenibile”. Mi puoi spiegare meglio?
“Gli obiettivi di cui parli sono stati discussi e approvati qualche anno fa, più precisamente nel 2015, quando i 193 stati dell’Assemblea Generale dell’ONU hanno approvato e adottato l’Agenda 2030 – Trasformare il nostro mondo. L’Agenda delinea i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, che sono 17 macro aree in cui sono raggruppati ben 169 obiettivi. Gli obiettivi di sviluppo sostenibile hanno carattere universale e sono fondati sull’integrazione tra le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile (ambientale, sociale ed economico), quale presupposto per sradicare la povertà in tutte le sue forme”.
Ma questi 17 obiettivi di cui parli a chi sono rivolti?
“Sono rivolti a tutti. Tutti dovremmo iniziare a conoscere un pochino nel dettaglio l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Credo sia veramente importante per aumentare la consapevolezza delle nostre azioni. Gli obiettivi dell’Agenda sono Obiettivi comuni: significa che riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui. Nessuno ne è escluso enessuno deve essere lasciato indietro lungo il cammino necessario per portare il Mondo sulla strada della sostenibilità. Non a caso sui libri di scuola delle nuove generazioni si parla molto dell’Agenda 2030 e dei suoi obiettivi”.
Vero, deve essere un impegno comune…
“Esatto, tutti dobbiamo contribuire. In altre parole contribuire alla sostenibilità vuol dire impegnarsi per migliorare in parte lo stato del nostro pianeta. L’impegno quindi a cui tutti noi siamo stati chiamati a contribuire è quello di sostenere e difendere il nostro pianeta, che ricordo è la nostra casa e sarà la casa di chi verrà dopo di noi. Comunque ho parlato con troppi tecnicismi?”.
No no, stai tranquilla. Tutto chiaro. E in ARCHA la sostenibilità quindi come viene affrontata?
“Noi di ARCHA siamo chimici, biologi, in una parola siamoscienziati e trattiamo prevalentemente la sostenibilità ambientale: migliorare l’ambiente è il nostro lavoro da oltre 30 anni; l’ambiente è il nostro habitat. Il concetto di sostenibilità ha infatti delle basi scientifiche e dei dettami, la vera sostenibilità deve fare i conti con processi, prodotti e risposte tecniche. La sostenibilità può essere scientificamente misurata e questo, da sempre, è un po’ l’obiettivo di ARCHA: offrire strumenti tecnici e oggettivi per misurare, monitorare e gestire la sostenibilità. Se mi concedete una licenza, vorrei dirvi che ARCHA è nata sostenibile e noi di ARCHA non ci stanchiamo di affermare che la sostenibilità non è un traguardo, non è un punteggio, ma è un modo di essere, un modo di fare impresa, un modo di coniugare i profitti con le esigenze delterritorio in termini sociali, economici e ambientali”
Sono d’accordo: la sostenibilità è proprio un modo di fare impresa. Quindi per concludere possiamo dire che la sostenibilità gestita da ARCHA è di tipo ambientale?
“Sì, per i nostri clienti e per ARCHA stessa studiamo i prodotti, i processi, attraverso studi scientifici di LCA, biodegradabilità deiprodotti, sensori di monitor”.
Aspetta aspetta. Ora entriamo troppo nel dettaglio. Ne possiamo parlare nel prossimo articolo?
“Va bene! Allora, ci conto. Al prossimo articolo parliamo di sostenibilità ambientale. Grazie Giulia!”.
Last modified: Giugno 29, 2023