Oggi è il 21 marzo e siamo entrati ufficialmente in primavera; se lo sbocciare dei fiori, il profumo dei prati e il caldo tepore del sole non ci distraggono, possiamo mantenere vigile e lucida la nostra mente e provare a discutere di alcuni avvenimenti accaduti proprio il 21 di marzo in più secoli della nostra lunga ed alquanto frammentata storia mondiale.
di Leonardo Miraglia
- 1804 – In Francia Napoleone Bonaparte promulga il Code civil des Français, primo tentativo di raccogliere l’intero diritto privato vigente in un’unica fonte normativa scritta
- 1918 – Prima guerra mondiale: inizia l’Offensiva di primavera conosciuta anche come Kaiserschlacht (in italiano “battaglia per l’Imperatore”)
- 1933 – Dachau, il primo Campo di concentramento nazista viene completato
- 1952 – Alan Freed presenta il primo concerto di rock and roll a Cleveland, Ohio
- 1960 – Apartheid: Massacro di Sharpeville, Sudafrica, la polizia apre il fuoco su un gruppo di dimostranti di colore uccidendone sessantanove e ferendone 180
- 1998 – L’ex magistrato del pool di Mani Pulite Antonio Di Pietro fonda il partito politico Italia dei Valori
- 2006 – Viene fondato Twitter
Andiamo per ordine.
Ancora una volta il generale Bonaparte è protagonista di un evento che non si rifà esclusivamente a fattori bellici, questo episodio è legato alla sua concreta volontà di ammodernare il suo impero anche a livello legislativo con la promulgazione di un’unica fonte normativa.
Passiamo oltre: il ‘900 secolo di barbarie, di crudeltà belliche, secolo delle due guerre mondiali mai accadute prima in millenni di storia dove la guerra trova sempre e comunque il suo posto; mai però, fino al secolo scorso, alcuna guerra si poteva definire “mondiale” ed invece nell’arco di 30 anni se ne sviluppano addirittura due.
L’offensiva di primavera è un avvenimento bellico dovuto ai germanici che sempre e comunque possono insegnare tattica e strategia bellica a chiunque senza per questo dare a questo evento alcun segno.
All’apertura di Dachau, invece, un segno completamente negativo dobbiamo purtroppo inevitabilmente assegnarlo.
La macchia indelebile della Shoah aleggia su tutti noi e deve rimanere ben visibile a ricordo e monito della crudeltà nazista, ma la crudeltà dei regimi totalitari non è solo quella perpetrata dal terzo reich ma anche quella più silenziosa ma non meno letale dei lager sovietici e come quella, di matrice sempre sovietica, attuata nei confronti dei culachi russi da stessi russi ma di colore diverso; se non sbaglio la quantità di uccisioni in questo caso è più del doppio di quelle commesse dai nazisti nei loro campi di concentramento, il che è tutto dire.
Mi corre l’obbligo di sottolineare un aspetto della shoah molto attuale: nella striscia di Gaza si sta assistendo ad un’operazione militare su larga scala che non ammette ripensamenti da parte degli israeliani poiché il loro scopo è quello di distruggere definitivamente hamas che, logicamente, non è un fanciullo imberbe e sprovveduto ma un’organizzazione terroristica radicata e molto ben organizzata.
Tuttavia, la pulizia assoluta di hamas dal territorio palestinese è molto complicata poiché l’organizzazione paramilitare si fonde con la popolazione civile che spesso, volente o meno, viene usata come scudo contro gli attacchi dell’esercito israeliano.
Bene, una domanda mi assilla: perché gli israeliani, che ricordano giustamente a sé stessi ed al mondo intero quanto sia stata crudele e sanguinaria la strage di massa messa in pratica dai nazisti, non si accorgono che anche loro -attuando operazioni militari nella striscia di Gaza dove vengono uccisi indiscriminatamente anche civili grandi e piccoli, giovani e vecchi- stanno progressivamente avvicinandosi alla crudeltà sanguinaria perpetrata meno di un secolo fa dai tedeschi hitleriani?
Domanda che al momento galleggia senza risposta, accettiamo supinamente la questione ed occupiamoci d’altro.
Abbandoniamo le barbarie belliche ed i massacri di ogni tipo e lasciamo che il posto vacante venga ricoperto da un evento decisamente più allegro e spensierato: nel 1952, nemmeno dieci anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale, si palesa il primo concerto di un genere tutt’ora in voga e fondamentale per la crescita musicale di tutti noi, il rock ‘n’ roll.
Quello anche sguaiato dei giovani americani degli anni ’50, ma anche quello raffinato e poliedrico del mai troppo rimpianto Elvis, che del R’n’R fu proclamato all’unanimità re incontrastato.
Un genere guida e modello per tutti i musicisti che si sono abbeverati alla sua fonte ed hanno tratto nutrimento per le loro creazioni artistiche e vi posso assicurare che sono tanti.
Il secolo scorso lentamente ma inesorabilmente si muove lungo il suo percorso e si addentra sempre di più nelle sue spire e stranamente (ma nemmeno poi più di tanto) invece di progredire con il suo passare del tempo, specialmente provenendo da atrocità inaudibili come la carneficina nazista a danno degli ebrei e l’utilizzo della prima e per adesso unica bomba atomica sulle teste di inermi civili giapponesi, niente impara dal suo tragitto ed anzi ripropone eventi che somigliano profondamente ad errori fatti nel recente passato del ‘900.
Le inique e crudeli gestioni di popoli di altre etnie da parte di nemici forti e feroci sono ancora all’ordine del giorno: la shoah ha avuto luogo soltanto 15 anni prima dei fenomeni di intolleranza razziale come quelli legati all’apartheid che, per altro, è ancora felicemente (per così dire) in vita in varie zone del mondo.
Chiudiamo il siparietto quotidiano con un paio di note di colore: la prematura scomparsa politica del famoso magistrato Antonio Di Pietro e la nascita di uno dei social fondamentali per la crescita di tutto il panorama virtuale.
Il nostro Di Pietro, con la sua cadenza vocale colorita, ha fatto molto presto a salire alla ribalta delle luci politiche fondando un suo partito ma purtroppo per lui la velocità della sua ascesa gli è stata fatale, facendolo rimbalzare contro le vere forze in campo e spingendolo oltre i confini dell’agone politico italiano fino a farlo definitivamente scomparire, una prece.
Per Twitter tutta un’altra storia, limitiamoci solo a questo: nasce come uno dei primi portali social mondiali, raccoglie adesioni a non finire fino a che non viene soppiantato da Facebook e Tik Tok e poi, per non morire di inedia, viene acquistato da un certo EM che gli cambia nome e lo riposiziona correttamente sul suo percorso di vita, quale fortuna.
Last modified: Marzo 21, 2025