Written by 8:23 am Pisa SC

Pisa – Fiorentina: i precedenti all’Arena Garibaldi

PISA – Allorché domenica prossima 28 settembre Pisa e Fiorentina scenderanno in campo alla “Cetilar Arena”, saranno esattamente trascorsi 35 anni dall’ultima volta che le due squadre si sono affrontate in Serie A all’ombra della Torre Pendente, risalendo difatti tale sfida al 7 ottobre 1990, la settima nella Massima Divisione fra viola e nerazzurri, con gli ospiti a vantare tre affermazioni rispetto ad altrettanti pareggi e ad una sola vittoria dei padroni di casa, anche se il “derby dell’Arno” vive poi di una “appendice” nel torneo cadetto 1993-’94, con l’incontro in programma il 5 marzo 1994 a concludersi sul nulla di fatto a reti bianche.

di Giovanni Manenti

La serie ha inizio il 12 gennaio 1969, alla 13esima giornata di un Campionato che vede le due formazioni in posizione diametralmente opposta, ovvero con il Pisa ultimo con 8 punti a pari merito con Vicenza e Torino e la Fiorentina seconda a quota 18 assieme al Milan e ad una sola lunghezza dal Cagliari Capolista, ma in quella domenica d’inverno tale differenza non si nota assolutamente, anche se a conquistare l’intera posta sono i viola grazie ad un calcio di punizione magistralmente trasformato da Amarildo in chiusura di primo tempo, per poi dover ringraziare il proprio estremo difensore Superchi ed un pizzico di buona sorte per riuscire a mantenere la porta inviolata a fronte degli attacchi dei nerazzurri (per l’occasione in maglia rossa …) nella ripresa, sfida il cui esito si rivela determinante a conclusione della stagione, in quanto la Fiorentina si aggiudica il suo secondo /e sinora ultimo …) Scudetto con 4 punti di margine sulla coppia formata da rossoneri e rossoblù sardi, mentre il Pisa abbandona la Categoria, penultimo a quota 20.

Trascorrono 14 anni ed ecco che il secondo confronto ha un sapore ben diverso per lo Sporting, in quanto si svolge il 15 maggio 1983 alla 30esima ed ultima giornata e non fa altro che celebrare la salvezza che i nerazzurri hanno già matematicamente conquistato la settimana precedente grazie al successo per 2-0 contro i granata, mentre la Fiorentina, quinta in Classifica, è alla ricerca di un piazzamento UEFA, essendo staccata di una sola lunghezza dal Verona quarto, opportunità che le viene negata in virtù dello 0-0 con cui l’incontro si conclude, con gli scaligeri, che recuperano a Genova contro la Sampdoria da 0-2 a 2-2, a mantenere il punto di vantaggio, mentre il Pisa, piazzandosi 11esimo con 27 punti, ottiene il miglior piazzamento della sua Storia nella Massima Serie.

La permanenza nella Categoria, fa sì che nerazzurri e viola si affrontino nuovamente a distanza di 10 mesi, ovvero a fine febbraio 1984 per il 21esimo turno con una situazione di Classifica che vede la Fiorentina al quarto posto – pur se staccata di 5 punti dalla Juventus Capolista – ed il Pisa 11esimo a quota 16, e con due lunghezze di margine sull’Avellino terzultimo, così che il pari per 1-1 con cui si conclude la sfida – e che vede Monelli ad inizio ripresa replicare al vantaggio siglato da Kieft su rigore poco dopo la mezzora di gioco – non dispiace ai padroni di casa (con il tecnico Pace ad aver appena preso il posto dell’esonerato Vinicio …) che però collezionano solo 5 punti nelle restanti 9 giornate, venendo condannati alla retrocessione, mentre i viola concludono la stagione in una onorevole terza posizione che garantisce loro la qualificazione alla Coppa UEFA.

Con l’immediata risalita del Pisa in Serie A, ecco che le due formazioni si ritrovano per una seconda volta ad affrontarsi alla 30esima ed ultima giornata il 27 aprile 1986, ma con uno stato d’animo ben diverso dalla precedente, quantomeno in casa nerazzurra, visto che la formazione allenata dall’ex viola Vincenzo Guerini ha sprecato nei due turni precedenti (sconfitte contro Roma all’Arena ed a Verona) il “tesoretto” che si era creato, scendendo in campo trovandosi al terz’ultimo posto con 23 punti con una lunghezza di margine sul Bari ed altrettanta da recuperare all’Udinese (con le due squadre ad affrontarsi al “Friuli”), mentre la Fiorentina è quarta a quota 31 assieme ad Inter e Torino e lotta per un piazzamento UEFA e l’andamento dell’incontro è lo “specchio fedele” del travagliato finale di stagione, nel senso che la speranza alimentata dal vantaggio siglato da Muro poco dopo lo scoccare dell’ora di gioco, viene annullata dalla doppietta di Passarella (il primo su rigore …) per l’1-2 che da un lato certifica retrocessione per il Pisa (con l’Udinese che, nel frattempo, pareggia 2-2 lo scontro diretto con i pugliesi …) e, dall’altro, consente alla Fiorentina la qualificazione alle Coppe europee.

Ancora una volta, la permanenza nel “Purgatorio Cadetto” dura un solo Torneo per il Pisa, che, tornato nell’elite del Calcio nazionale, affronta stavolta i “rivali storici” alla decima giornata a fine novembre 1987, con i nerazzurri allenati da Giuseppe Materazzi ad aver sino ad allora collezionato 6 punti che valgono loro il terz’ultimo posto in Classifica ad una lunghezza di distacco da un terzetto composto da Como, Cesena e Pescara, mentre la Fiorentina è quinta a quota 10, ed il pomeriggio all’Arena Garibaldi è uno di quelli difficile da dimenticare per i tifosi del “glorioso” Sporting, sia per il fatto che costituisce l’unica affermazione nelle 14 gare complessive (fra casa e fuori) disputate nella Massima Divisione, che per risultare determinante per la salvezza, visto che a fine Torneo il Pisa conclude 12esimo a pari merito con Ascoli e Pescara ed una sola lunghezza di margine sull’Avellino retrocesso, così che assume un valore a dir poco “storico” la rete siglata da Davide Lucarelli a metà ripresa, dopo che in chiusura di primo tempo Roberto Baggio aveva risposto al vantaggio siglato da Paciocco, peraltro alla sua unica rete in maglia nerazzurra.

L’acquisita salvezza determina che le due squadre tornano a sfidarsi il 20 novembre 1988 per la sesta giornata del successivo Torneo, con il Pisa allenato da Bruno Bolchi malinconicamente in ultima posizione con appena un punto conquistato e reduce da due sconfitte esterne consecutive contro Lecce e Roma, mentre la Fiorentina è quarta a quota 8 assieme al Milan Campione d’Italia a tre lunghezze dall’Inter Capolista, ragion per cui, in circostanze come queste, vige la legge di “muovere la Classifica”, cosa che i nerazzurri portano a buon fine con lo 0-0 con cui si conclude l’incontro, ancorché ciò non determini l’auspicato “cambio di rotta”, tanto che a fine stagione si ritrovano penultimi con 23 punti, mentre i viola, settimi a quota 34 a pari punti con la Roma, disputano lo spareggio con i giallorossi per un posto UEFA, risolto a proprio favore e risolto, ironia della sorte, da una rete dell’ex Roberto Pruzzo.

Ed eccoci, in conclusione, tornati a quanto indicato in premessa, ovvero al quel 7 ottobre si 35 anni fa, allorché si disputa la quinta giornata di Serie A – curiosamente proprio lo stesso turno di domenica prossima – ed anche allora il Pisa vi giunge, ironia della sorte, reduce da un’amara sconfitta a Napoli (1-2 deciso dalla rete di Careca al 90′ …), ma con una ben diversa posizione in Classifica, ovvero quarto con 5 punti – frutto delle vittorie su Bologna e Lecce e del pari con il Genoa – mentre la Fiorentina è, allora come oggi, terz’ultima con 3 punti, ma la sfida dell’Arena Garibaldi decreta il rilancio della formazione viola guidata dal tecnico brasiliano Sebastiao Lazaroni che. dopo aver sbloccato il risultato con Guser in chiusura di primo tempo, dilaga nella ripresa con una doppietta del cecoslovacco Lubos Kubik per poi toccare ad Alberto Di Chiara mettere il sigillo al 4-0 conclusivo che rappresenta il massimo scarto nella storia dei confronti fra le due squadre, ahimé replicato anche al ritorno al “Franchi”, con i nerazzurri a retrocedere a fine stagione, terzultimi con 22 punti ed i viola non molto più in alto, 12esimi a quota 31 e con sole 6 lunghezze di margine sulla zona salvezza, 4 dei quali conquistati proprio a danno nostro.

Last modified: Settembre 26, 2025
Close