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Confcommercio: “Bene interventi anti-desertificazione del Comune di Pisa: appello a tutte le amministrazioni per salvare i negozi di vicinato”

PISA – “Il progetto anti-desertificazione presentato dal Comune di Pisa è un primo passo importante e soprattutto una risposta concreta per provare ad arginare un fenomeno che sta profondamente cambiando il volto commerciale della città privandola dei suoi negozi storici e di prossimità”. Rivolge il suo plauso all’amministrazione comunale il direttore generale di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli.

Finalmente qualcosa si muove: dopo innumerevoli appelli che lanciamo da anni e le richieste di misure urgenti un comune sceglie di affrontare la questione e prova a mettere in campo un progetto di sostegno al commercio di vicinato. Il nostro grido d’allarme non è rimasto inascoltato. Servono contributi e misure in grado di agevolare la sostenibilità economica delle attivitàriduzione delle imposte locali e interventi in grado di colmare il gap con i colossi online, queste sono le misure prioritarie e non più rinviabili che Confcommercio sta chiedendo alle istituzioni di ogni livello. La desertificazione non è una prospettiva inquietante, ma la durissima realtà con cui negozi e attività di vicinato stanno già facendo i conti ed è un fenomeno che purtroppo riguarda tanto i grandi centri quanto le città e i paesi più piccoli”.

La desertificazione inaridisce tutti, senza distinzioni di dimensioni o territorio” afferma la presidente del direttivo Pisa Centro di Confcommercio Francesca Bufalini. “Non è un sentiment, ce lo dicono i numeri. Pisa negli ultimi 12 anni ha perso 254 negozi al dettaglio, con una media di 22 attività che ogni anno hanno abbassato definitivamente la saracinesca. In questo contesto apprezziamo lo sforzo del Comune per incentivare l’apertura di nuove attività e il riutilizzo di fondi sfitti nel centro storico, che ha perso il 38% di negozi specializzati nella vendita di servizi culturali e ricreativi, ovvero libri, giornali, articoli sportivi e giochi, il 19,6% di attivià specializzate in abbigliamento, calzature, cosmetici e gioielli e il 10% di alimentari, vendita di bevande e tabacchi, senza tralasciare aree particolarmente importanti della città come Porta a Lucca e del Litorale, come Marina di Pisa e Tirrenia”.

Auspichiamo che queste misure e altri interventi possano essere estese a tutte le aree e i quartieri della città: la strada intrapresa è quella giusta e invitiamo tutte le amministrazioni della provincia si dotino di strumenti in grado di agevolare la sostenibilità economica delle attività e dare slancio al commercio di prossimità” – l’appello del direttore di Confcommercio Pisa – “soprattutto in quelle zone dove la moria di negozi e botteghe sta lasciando tristemente il posto a fondi vuoti, vetrine desolate e serrande abbassate, catalizzando fenomeni di degrado e insicurezza che rendono inevitabilmente le strade e le piazza luoghi meno sicuri”.

Last modified: Settembre 25, 2025
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