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Grande successo per la quinta edizione del Memorial Sem Petrucci all’Ippodromo di San Rossore

PISA – Si è svolta giovedì 24 luglio 2025, presso il “Ristorante l’Ippodromo” a San Rossore, la cerimonia di assegnazione dei Premi Lab ’99 in memoria di Sem Petrucci, Manifestazione giunta alla sua quinta edizione – iper la quale è stato coniato il titolo “La Montagna ed il Sogno Olimpico” – ed organizzata dai figli Diego e Francesca Petrucci, alla presenza altresì della rispettiva madre e vedova Lucia, e che, come di consueto, ha visto una folta partecipazione di pubblico.

di Giovanni Manenti

Originario di Pian degli Ontani, frazione di Abetone- Cutigliano, Sem Petrucci ha vissuto, nonostante la prematura scomparsa avvenuta il 24 luglio 2919 a soli 67 anni, una vita intensa come pochi, che ne ha fatto un “personaggio a 360 gradi”, capace di coniugare l’attività principale di funzionario bancario alle sue due grandi passioni, ovvero quella innata verso la montagna e la seconda, acquisita, verso i cavalli, manifestata attraverso una serie di romanzi a tema, senza tralasciare l’impegno politico, entrambe caratteristiche che, con orgoglio, immaginiamo, ha visto ereditare dai suoi amati figli, Diego sotto il profilo politico e Francesca per quanto concerne la scrittura.

Non c’è pertanto da meravigliarsi se a voler rendere il degno omaggio ad una figura di così tanto spessore si sono presentati il Capogruppo di Fratelli d’Italia per la Regione Toscana Vittorio Fantozzi, unitamente al Sindaco di Pisa Michele Conti ed all’Assessore alla Cultura ed alle Tradizioni Storiche Filippo Bedini, prima che si procedesse alla consegna materiale dei premi, che, per quanto concerne il “Premio Lab ’99” è stato assegnato, pur non essendo presente a causa di un infortunio, a Paride Milianti, 90enne dell’Abetone che ha vissuto in stretta simbiosi con lo Sci, avendo partecipato a ben cinque Olimpiadi, di cui tre – ovvero Cortina d’Ampezzo 1956, Squaw Valley 1960 ed Innsbruck 1964, con migliori piazzamenti due ottavi posti nell’edizione americana – in veste di atleta ed altre due quale tecnico federale, periodo della celebre “valanga azzurra” con i vari Fausto Radici, Piero Gros, Carlo Senoner, Paolo De Chiesa e Tino Pietrogiovanna.

Occorre a questo punto precisare come il Premio Lab ’99 prevedesse per le prime due edizioni un unico Premio – assegnato a Francesca Petrucci nel 2021 ed a Renzo Castelli nel 2022 – mentre dal 2023, in cui tale riconoscimento è andato al Sindaco di Pisa Michele Conti, sono state aggiunte altre due Categorie legate alla memoria di Sem, vale a dire il Premio “Passione Montagna” (vincitore Gregorio Ceccarelli) ed il Premio “Passione Maremma” (vincitore Federico Forci), per poi, dallo scorso anno, il cui il Premio principale è stato assegnato alla memoria a Franco Tangheroni, le Categorie sono state allargate a cinque, con l’introduzione, oltre ai citati “Passione “Montagna” e “Passione Cavalli” (così ribattezzato), rispettivamente ritirati da Vanessa Ceccarelli e Maurizio Ferrucci, anche dei Premi “Passione Politica” e “Passione Giornalismo“, per la cui assegnazione sono stati scelti Matteo Arcenni e Fabio Mini per il primo e Luca Fracassi per il secondo.

Cinque Categorie, pertanto, che giovedì sera si sono ridotte a quattro, in quanto a Paride Milianti – e chi meglio di lui – sono stati assegnati sia il Premio “Memorial Sem Petrucci” che quello “Passione Montagna”, mentre a ricevere il Premio “Lab ’99 Passione Politica” è stato Giovanni Scarfò, Avvocato ed attuale Presidente del Consiglio di Amministrazione della “Fondazione Vincenzo Scannapieco” di Locri, che è stato uno dei fondatori del “Laboratorio ’99” ai tempi dei suoi Studi Universitari a Pisa, quello per il Giornalismo a Maria Lucia Galli, altresì scrittrice ed unita da un forte legame di amicizia a Sem Petrucci in tema di passione per i cavalli, così come a ritirare il Premio “Passione Cavalli” è stato Fabio Tani, Responsabile dell’allevamento equino de “Il Boschetto” e che, nell’anno del Giubileo, ha raggiunto a cavallo Roma partendo da Pisa e percorrendo la via Francigena.

Crediamo che, a questo punto, molti lettori si stiano chiedendo che cosa sia questo più volte citato “Laboratorio ’99” e la risposta non più che fornirla colui che ne è stato uno dei fondatori, vale a dire il premiato Giovanni Scarfò: “Si tratta di un’iniziativa nata a Pisa appunto nel 1999, grazie alla volontà di un gruppo di ragazzi universitari e non che all’epoca faceva politica nell’ambito della Destra Universitaria, i quali si rendono conto della necessità di creare un’Associazione Culturale capace di muoversi nell’ambito cittadino per portare avanti le loro idee, a cui abbinare altresì la creazione di un giornale che poi avrà come nome proprio “Laboratorio ’99”, per un percorso che si è dimostrato con il tempo quanto mai utile per la formazione di quella che oggi è la classe dirigente di questa Città. visto che la gran parte di loro che vi scrivevano e partecipavano alla vita attiva ricoprono attualmente ruoli importanti sia a livello politico che nella Società civile, così che ritengo, anche a livello personale, sia stata un’esperienza altamente formativa, ricordando come io sia venuto a Pisa da ragazzino e. successivamente, ritornato in Calabria da uomo“.

Non crediate che ci siamo dimenticati di loro, vale a dire dei veri protagonisti, i fratelli Diego e Francesca Petrucci, come sempre perfetti nell’organizzazione dell’evento, ai quali lasciamo la parola partendo, per cavalleria (termine mai così appropriato) a Francesca, oggi affermata scrittrice, in merito ad un ricordo della figura del padre, di cui sta ripercorrendo le orme: “Diciamo che io e mio fratello ci siamo un po’ divisi le grandi passioni che nostro padre ci ha trasmesso, nel senso che io ho ricevuto quella per la scrittura, il giornalismo ed, ovviamente, per i cavalli, tant’è che nelle varie Categorie dei Premi abbiamo inteso inserire anche quelle per il Giornalismo ed i Cavalli, così che anche la location per la cerimonia non poteva essere diversa da San Rossore, che per Sem rappresentava una versa e propria casa, al pari nostro“.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il fratello Diego, che, avendo riferimento al titolo “La Montagna ed il Sogno Olimpico” dell’edizione 2025, ricorda: “come sottolineava Francesca, ci siamo divisi le passioni di nostro padre, io ho coltivato più di lei quella della montagna che rappresenta per me un qualcosa di immenso che provo a mantenere viva ogni volta che ho un po’ di tempo libero, nel ricordo di Sem che amava ribadire che: “La Montagna non è un luogo dove vivere, bensì un modo di vivere”, una delle frasi che utilizzava per raccontare Zeno Colò ed è per questo che quest’anno abbiamo intitolato il Premio alla Montagna Olimpica che nell’immaginario collettivo è Cortina e ci stiamo avvicinando attraverso un percorso al traguardo del prossimo febbraio 2026, ovvero le Olimpiadi Invernali che l’Italia tornerà ad ospitare a Milano-Cortina, ritenendola la scelta più giusta“.

Allo stesso modo“, prosegue Diego Petrucci, “abbiamo ritenuto opportuno premiare Paride Milianti – pur se non gli è stato possibile essere presente questa sera per un leggero infortunio subito – in quanto trattasi di un personaggio che ha preso parte, in veste sia di atleta che di tecnico federale, a ben cinque edizioni dei Giochi Invernali, la prima delle quali proprio a Cortina nel 1956, e che è un abetonese doc, il quale ha altresì abbinato l’attività sportiva a quella di valido imprenditore attraverso la  “Milianti Sport”, Società di vendita abbigliamento ed attrezzature sciistiche, così da potersi ritenere un autentico pioniere nel settore, oltre ad essere stato ,a 67 anni) uno dei 42 membri della spedizione al Polo Nord voluta dal Duca d’Aosta ed a cui prese parte anche Mike Bongiorno“.

Ed, in conclusione, quale potrebbe essere la più corretta definizione di un uomo dalla vita così variegata come Sem Petrucci, domanda alla quale così risponde Francesca: “Sicuramente eclettico, per le sue molteplici passioni che in una vita, ancorché purtroppo breve, è riuscito a coltivare abbinando grande profondità e competenza e poi anche complice, in virtù del legame che è riuscito a sviluppare non solo con noi, ma anche con gli amici che ogni anno sono qui a condividere questo momento a dimostrazione del fatto che è stato una persona con cui confidarsi e dalla quale ricevere mai un giudizio ma sempre un consiglio ed un ascolto che sono doti che più di ogni altra cosa ancora oggi ci commuove“.

E noi siamo sicuri che, ascoltando queste parole, anche all’imperturbabile Sem una lacrimuccia stia scendendo.

Last modified: Luglio 26, 2025
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