PISA – Il boato dell’Arena Garibaldi potrebbe tornare a echeggiare tra le mura degli stadi più prestigiosi d’Italia. Il sogno Serie A, accarezzato e poi svanito troppe volte nella storia del Pisa, quest’anno sembra poter tornare ad essere realtà. Dopo la battuta d’arresto allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia, prontamente tamponata nella partita con il Cesena, i tifosi nerazzurri hanno ottime ragioni per entusiasmarsi con la squadra guidata da Filippo Inzaghi.
E il Pisa di quest’anno sembra avere tutte le carte in regola per giocarsi le proprie chance fino in fondo. La classifica di Serie B, dopo le prime otto giornate, sorride alla compagine toscana: un ruolino di marcia impressionante, che li vede occupare il primo posto.
Certo, il cammino è ancora lungo e le pretendenti alla promozione sono agguerrite: dal Brescia, vera e propria mina vagante del campionato, al Palermo, costruito per vincere, fino alla Sampdoria, che dopo un inizio incerto sembra aver trovato la quadra.
Ma il Pisa ha dalla sua armi importanti per poter sognare in grande. La prima, senza dubbio, è l’uomo che siede in panchina. Filippo Inzaghi, bomber di razza in campo, sta dimostrando di essere un allenatore altrettanto capace e carismatico. La sua grinta, la sua mentalità vincente, il suo credo calcistico fatto di gioco offensivo e pressing asfissiante, hanno contagiato la squadra, trasformandola in una vera e propria macchina da guerra.
E poi c’è lui, il cecchino dell’area di rigore, l’uomo dei gol pesanti: Nicholas Bonfanti. Quattro reti in sette partite, capocannoniere del campionato a pari merito con lo “squalo” Shpendi del Cesena, Bonfanti incarna alla perfezione lo spirito di questa squadra: concretezza, determinazione, fame di vittoria. Le sue giocate, la sua freddezza sotto porta, la sua capacità di essere sempre nel posto giusto al momento giusto, sono un incubo per le difese avversarie e un motivo di speranza per i tifosi nerazzurri.
Ma il Pisa non è solo Inzaghi e Bonfanti. La forza di questa squadra sta nel gruppo, nella compattezza, nella capacità di lottare su ogni pallone come fosse l’ultimo. Un gruppo che ha saputo trovare la giusta alchimia tra giovani di talento e giocatori esperti, un mix vincente che fa ben sperare per il futuro.
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Le insidie, come detto, non mancano. Il calendario riserva ancora molte sfide delicate, la concorrenza è spietata e la pressione aumenterà sempre di più con il passare delle giornate.
Ma il Pisa ha dimostrato di avere carattere, personalità, un’identità di gioco ben definita. Ingredienti fondamentali per poter ambire a qualcosa di grande. I tifosi, dal canto loro, hanno ricominciato a sognare. Il loro entusiasmo è palpabile, la loro passione si tocca con mano. E chissà che, al termine di questa lunga e
combattuta stagione, il sogno di rivedere il Pisa in Serie A non possa diventare realtà.