PISA – Dopo aver ospitato nel 2015 una mostra fotografica relativa alla Prima Guerra Mondiale e successivamente una seconda esposizione relativa al Ventennio Fascista, ecco che Palazzo Blu chiude di fatto il periodo della prima metà del XX Secolo avendo inaugurato, al mattino di venerdì 20 settembre 2024 la Mostra fotografica “Dalla guerra alla liberazione. Pisa 1940 – 1945”, per ricordare gli 80 anni dalla liberazione della città nel corso della Seconda guerra mondiale ed aperta al pubblico da sabato 21 settembre sino all’11 maggio 2025.
di Giovanni Manenti
Le sue caratteristiche ed il significato sono stati illustrati presso l’Auditorium alla presenza del Presidente della Fondazione Palazzo Blu Dr. Cosimo Bracci Torsi, del Sindaco di Pisa Michele Conti, del Vice Presidente della Fondazione Pisa Avv. Michele Mariani, oltre al Prof. Gianluca Fulvetti, del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, Curatore della Mostra.
Le relative immagini – la cui visione avviene lungo un percorso, articolato in quattro sezioni – la guerra dell’Asse, la guerra in città, Resistenza e repressione, Liberazione – e preceduto da una introduzione generale alla storia della Seconda guerra mondiale – sono state reperite presso istituzioni e archivi anche digitali, locali (come quello della Fondazione Pisa), nazionali e internazionali, così che un pezzo forte della mostra sono le foto prodotte dall’esercito americano, conservate dai National Archives di College Park, nel Maryland, recuperate grazie anche al professor Stefano Villani, a lungo docente all’Università di Pisa e che adesso lavora presso la University of Maryland, trattando le stesse del bombardamento del 31 agosto 1943, che porta la guerra dentro Pisa, dei soldati alleati che si avvicinano alla città e combattono per liberarla, la sua lenta rinascita e lo straordinario lavoro dei “Monuments Men” per recuperare il Camposanto Monumentale, incendiato nel luglio 1944.
Si tratta, pertanto, di una quanto mai utile occasione di conoscenza anche per le nuove generazioni, prime fra tutte gli studenti delle nostre scuole, mentre gli argomenti e le immagini in mostra sono stati raccolti in un’agile pubblicazione, dal titolo “‘Dalla guerra allaliberazione. Pisa 1940 – 1945”, curata ancora dal Prof. Fulvetti ed arricchita dai saggi di approfondimento di Stefano Gallo, Gabriella Gribaudi, Daniele Menozzi, Paolo Pezzino e Matteo Pretelli, così come, presso l’Auditorium di Palazzo Blu, la Mostra sarà accompagnata fra settembre e novembre 2024, da un ciclo d’incontri di approfondimento, a cura del professor Daniele Menozzi, con il primo incontro ad aver luogo domenica 29 settembre alle ore 11.00 durante il quale il Prof. Paolo Pezzino parlerà sul tema “Dalla guerra fascista alla guerra civile”.
In merito a tale lodevole iniziativa il Presidente della Fondazione Palazzo Blu, Dr. Cosimo Bracci Torsi, sottolinea: “si tratta in pratica della conclusione di un ciclo che ci aveva già visto proporre nel 2015 una Mostra fotografica sulla Prima Guerra Mondiale cui ne è seguita una seconda dedicata al Ventennio fascista, così che questa relativa agli anni della Guerra 1940-’45 ne rappresenta l’ultimazione, trattandosi di un evento particolarmente importante in quanto ha coinvolto soggetti diversi – rispetto alle precedenti prodotte con materiale in possesso della Fondazione – avendo potuto fruire di un importantissimo contributo da parte dei National Archives americani che hanno messo a disposizione foto scattate in diretta durante la Guerra, nonché di eccellente qualità, che mostrano in particolare i lavori per il recupero dei Monumenti danneggiati dai bombardamenti“.
“Si tratta pertanto“, conclude il Dr. Bracci Torsi, “di una Mostra quanto mai interessante e molto varia grazie anche alle numerose collaborazioni ricevute per il suo allestimento, accanto alle quale è prevista al piano terra una sala che cerca di riassumere e ricordare quelli che sono stati gli elementi del quadro complessivo del secondo conflitto mondiale, ancorché non riteniamo di aver realizzato un’opera esaustiva, dato che su questo tema esistono tante memorie, libri e riflessioni, convinti comunque di aver fatto un qualcosa che può essere in grado di stimolare soprattutto i giovani affinché possano rendersi conto di quello che è successo circa 80 anni fa e possa influire positivamente sulle loro mentalità“.
Da un punto di vista più propriamente tecnico, la parola passa al Curatore della Mostra, Prof. Gianluca Fulvetti, che precisa: “la Mostra racconta attraverso delle fotografie quello che è stato l’impatto di un evento globale tremendo quale quello della Seconda Guerra Mondiale per la città di Pisa dal 1940 al 1945, attraverso un percorso che affianca alle foto anche dei testi che provano a raccontare ciò che resta fuori dalle immagini che mostrano luoghi, momenti collettivi, edifici distrutti dai bombardamenti ed in particolare i soldati americani, ma trattando poco della vita della popolazione civile che si trova a subire l’esperienza della Guerra“.
“Il racconto inizia“, prosegue il Curatore, “con la prima stanza che copre gli anni dal 1940 al 1943 che si possono definire di preparazione alla guerra in cui Pisa viene mobilitata e l’esperienza bellica viene raccontata ed anestetizzata dal Regime fascista, così da essere vissuta come un’esperienza lontana, mentre l’evento che porta la Guerra in città è ovviamente il bombardamento del 31 agosto 1943, una specie di shock, in quanto i pisani erano convinti di godere di una sorta di immunità grazie alla presenza del complesso monumentale di Piazza dei Miracoli e che viceversa incide nella vita e nella memoria collettiva cittadina“.
“Ed è pertanto da quel tragico evento“, conclude il Prof. Fulvetti, “che si apre il racconto di quelli che sono i 12 mesi più difficili per la vita dei pisani, ovvero quelli che vanno dal 31 agosto 1943 al 2 settembre 1944, che vedono narrati l’occupazione tedesca, il difficile percorso della resistenza cittadina, sia per motivi logistici in quanto il territorio non favorisce attività di guerriglia che per la debolezza delle strutture clandestine esistenti in città, ed in cui in realtà protagonisti sono forse ancor di più coloro che portano avanti delle forme di resistenza civile ed istituzionale quali l’Avv. Mario Gattai, che ricopre la carica di Sindaco nell’estate 1944, al pari del ruolo che ha la Chiesa cittadina, con tutto questo a svolgersi mentre persistono i bombardamenti alleati, per poi giungere alla liberazione ed alla ripresa della vita cittadina in cui ancora una volta risulta fondamentale il ruolo svolto dagli Alleati“.
Last modified: Settembre 21, 2024