PISA – Uno studio condotto su resti scheletrici infantili dal sito preromano di Pontecagnano, coordinato da Giulia Riccomi dell‘Università di Pisa, ha evidenziato l’insorgenza dello scorbuto nell’Italia preromana a causa di una dieta scarsamente diversificata e dipendente dal consumo di cereali carenti di vitamina C.
I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista Scientific Reports del gruppo Nature, identificano cinque casi di scorbuto infantile in bambini con età alla morte tra 2 e 6 anni.
L’assenza di vitamina C nella dieta provoca un difetto nella sintesi del collagene, compromettendo l’integrità dei tessuti connettivi e causando fragilità capillare e sanguinamento cronico. Le lesioni scheletriche tipiche dello scorbuto infantile si localizzano soprattutto sul cranio, sul cinto scapolare, bacino e ossa lunghe.
Questo studio fornisce preziose informazioni sulle condizioni di vita e di alimentazione degli Etruschi nel I millennio a.C., dimostrando come l’introduzione dell’agricoltura e la transizione a economie basate su monocolture cerealicole abbiano aumentato il rischio di carenze nutrizionali.
La ricerca ha coinvolto anche Valentina Giuffra dell’Università di Pisa, Ségolène Maudet dell’Università Le Mans (Francia) e Rachele Simonit laureata in Archeologia.
Last modified: Aprile 17, 2024