Il 25 marzo, a Pisa, sarà capodanno e, a prova contraria, a capodanno è festa, e, sempre se non mi sbaglio, questo succede ovunque su tutto il globo terracqueo.
Pisa non dovrebbe essere da meno, il calendario alfeo è stato utilizzato per oltre sei secoli e non soltanto a Pisa ma anche in molte zone del Mediterraneo dove Pisa era giunta in armi o con merci da scambiare.
di Leonardo Miraglia
La creazione di un calendario autonomo come quello pisano è un segnale di forte volontà di indipendenza, poiché trasmettere un sistema personale di segnare lo scorrere del tempo è un ottimo modo per comunicare non verbalmente la volontà di dominare e non solo grazie a flotte e armati ma anche e soprattutto con la raffinata arte della politica economica.
Attraverso una interessantissima offerta diplomatica che lasciava intendere chi avesse il diritto di diramare principi piuttosto che leggi -dato che l’introduzione e l’acquisizione di un calendario differente dagli standard da parte di zone sotto il controllo pisano era indicativo per la forza con cui Pisa si poneva di fronte a popoli e città altre ma ad essa assoggettate- la città dallo stendardo rosso crociato aveva in gran parte pacificamente invaso molte zone che si affacciano sul Mare Nostrum.
Perché dimenticarsi della nostra storia riducendo una celebrazione così importante, come l’ingresso nel nuovo anno da parte di Pisa, ad una mera cerimonia simil liturgica nell’attesa che un raggio di sole colpisca un punto -per altro neppure poi tanto preciso- di una parete della Cattedrale?
Pisa dimostra, ancora una volta di più, quanto sia avanti a tutte le altre nostre città circonvicine e piene di sé come Portus Pisanus o la città, ricca ma dai cordoni stretti, posta poco oltre i nostri monti ma anche la tanto decantata patria di poeti morti in esilio.
Pisa corre veloce e scatta in avanti, fuggendo via ed inaugurando prima di tutti il 2025, quando gli altri ci arriveranno noi saremo ai prodromi del 2026.
Ed allora perché non rendere questa celebrazione una vera e propria festività, dove il vessillo pisano almeno per un giorno possa sventolare al posto del tricolore e far rinascere lo spirito del Guerriero Pisano?
Il nostro Sindaco dovrebbe farsi promotore di questa idea e adoperarsi per creare una vera festa per il Capodanno pisano, così nuovamente Pisa potrà fregiarsi di aver ottenuto un altro primato: essere l’unica città con due festività cittadine riconosciute.
Tag: Capodanno pisano Last modified: Marzo 25, 2024