Written by 11:17 pm Pisa, Attualità

Cambiamento climatico: lavoro coordinato dall’Università di Pisa pubblicato su Nature Communications

PISA – Un recente studio internazionale coordinato dall’Università di Pisa, pubblicato sulla rivista Nature Communications, ha evidenziato un preoccupante innalzamento della temperatura dell’acqua nei mari del pianeta. Si parla di ondate di calore che, con un aumento di 4 o 5 gradi per almeno cinque giorni consecutivi, mettono a rischio la sopravvivenza della fauna marina e alcune specie ittiche. Tuttavia, l’analisi ha rivelato che le aree marine protette possono svolgere un ruolo cruciale nel mitigare questo fenomeno legato al cambiamento climatico.

Secondo il professor Lisandro Benedetti-Cecchi, del dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e primo autore dello studio, le aree marine protette, quando gestite correttamente e con adeguata sorveglianza, non solo proteggono la fauna marina dagli effetti diretti della pesca, ma possono anche attenuare l’impatto delle ondate di calore.

Lo studio ha coinvolto oltre 70.000 osservazioni relative a 2269 specie di pesci costieri in 357 siti all’interno e esterni alle aree marine protette in tutto il mondo. I dati, raccolti anche grazie alla partecipazione della “citizen science”, hanno evidenziato che le aree marine protette sono in grado di mantenere popolazioni di pesci più abbondanti e strutturate funzionalmente rispetto alle aree non protette, conferendo stabilità alle comunità anche in presenza di eventi climatici estremi.

L’aumento delle temperature oceaniche, che si prevede si intensificherà nei prossimi decenni, minaccia seriamente la biodiversità marina, soprattutto nel Mar Mediterraneo, che si sta riscaldando a un ritmo tre volte più veloce rispetto all’oceano globale. Le conseguenze possono essere gravi, con il rischio di collasso dell’intero ecosistema e l’estinzione locale di alcune specie.

Benedetti-Cecchi sottolinea l’importanza di proteggere almeno il 10% della superficie degli oceani entro il 2030, come previsto dalla Convention for Biological Diversity, affinché le aree marine protette possano continuare a svolgere un ruolo fondamentale nella conservazione della fauna marina di fronte alle sfide del cambiamento climatico.

Last modified: Marzo 12, 2024
Close