Pisa registra un calo di tredici posizioni rispetto all’anno scorso nella classifica della qualità della vita, ma si conferma comunque nella parte alta della graduatoria con il 34° posto. In Toscana, si posiziona al terzo posto, dietro a Siena, che guadagna ben 15 posizioni, e Prato, stabile al 31° posto. Pisa supera però Firenze, che perde 30 posizioni, e Arezzo, al 41° posto con un miglioramento di quattro posizioni. Seguono Grosseto, al 56° posto con un balzo di 18 posizioni, e Pistoia, che avanza di tre posti, mentre Livorno, al 61° posto, guadagna quattro posizioni, rimanendo nella fascia medio-bassa della graduatoria. Ancora più indietro troviamo Lucca, al 68° posto con un calo di cinque posizioni, e Massa Carrara, al 70° posto, in lieve crescita con un guadagno di due posizioni.
Le maggiori criticità per Pisa si concentrano su sicurezza, caro affitti e inflazione. Il dato più preoccupante riguarda la sicurezza: la provincia è maglia nera in Italia per furti in abitazione e registra dati negativi anche per scippi e rapine. Tuttavia, l’indicatore aggregato “Giustizia e sicurezza” colloca Pisa a metà classifica a livello nazionale, in linea con i risultati relativi a “Ricchezza e consumi”.
Sono invece tre i macro-indicatori che regalano a Pisa piazzamenti più lusinghieri:
- Ambiente e servizi (17° posto): eccellono la digitalizzazione dei servizi (14° posto), l’energia elettrica da fonti rinnovabili (13° posto) e l’illuminazione pubblica sostenibile (16° posto).
- Cultura e tempo libero (20° posto): tra i risultati di rilievo spiccano il 7° posto per la partecipazione elettorale, il 10° per la presenza di librerie ogni 100 mila abitanti, il 15° per l’offerta culturale (spettacoli ogni mille abitanti) e il 24° per l’indice di sportività.
- Demografia e società (23° posto): Pisa si distingue per il 3° posto nella presenza di medici specialisti, il basso tasso di emigrazione ospedaliera (grazie alla qualità delle strutture sanitarie come l’ospedale di Cisanello) e un buon posizionamento nella mortalità evitabile (17° posto).
La qualità della vita delle donne è un altro punto di forza per Pisa, che si piazza al 23° posto assoluto. Positivi i dati su speranza di vita (11° posto), tasso di occupazione femminile (17°), sport femminile (19°) e gender gap sul lavoro (20°). Tuttavia, restano criticità nelle carriere (68° posto per dirigenti e 59° per imprese a guida femminile) e nella presenza politica (41° posto tra gli amministratori comunali).
Sul fronte economico emergono difficoltà nei macro-indicatori Ricchezza e consumi e Affari e lavoro:
- In “Ricchezza e consumi”, Pisa arretra di 33 posizioni a causa del caro affitti (104° posto per incidenza sul reddito medio pro capite) e dell’inflazione generale (98° posto).
- In “Affari e lavoro”, pesano le ore di cassa integrazione (67° posto) e il tasso di infortuni sul lavoro (95° posto). Nonostante ciò, il capoluogo toscano si distingue in alcuni settori: turismo (31° posto), startup innovative (20°), laureati (15°), tasso di occupazione (23°) e gender pay gap (41°).
In sintesi, nonostante alcune criticità, Pisa si mantiene competitiva in vari ambiti, consolidando la sua posizione nella parte alta della classifica nazionale sulla qualità della vita.
Last modified: Dicembre 19, 2024