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Nasce a Pisa il Comitato per il Si al Referendum sulla cittadinanza

I due referenti per la nostra città saranno Agnese Balducci (+Europa) e l’Avvocato Andrea Callaioli. Entro il 5 maggio potranno votare anche i fuori sede

PISA – Si è ufficialmente presentato in Piazza XX Settembre a Pisa giovedì 27 marzo il Comitato per il Sì sul Referendum sulla cittadinanza che verrà votato l‘8 e il 9 giugno prossimi come deciso dalla Corte Costituzionale.

A sostenere il SI tutta la sinistra a partire da quella più centrale, il PD a quella più estrema Sinistra Italiana, Una Città in Comune, +Europa e Azione oltre a La Città delle Persone e GD Pisa oltre a molte associazioni del terzo settore e l’associazione nazionale Italiani senza Cittadinanza. I referenti del Comitato del SI per la nostra città sono Agnese Balducci Membro Nazionale di +Europa e l’Avv. Andrea Callaioli che attualmente hanno come sede il Circolo Alhambra a Pisa.

Siamo molto soddisfatti per l’adesione ricevuta afferma Agnese Balducci di +Europa e l’Avv. Andrea Callaioli sono state molte le adesioni trasversali a questo comitato del Si che ha effettuato la prima uscita pubblica. Molte ancora saranno le iniziative pubbliche da qui a giugno, come i Caffè di Cittadinanza, convegni e incontri nelle scuole. Molte le associazioni del terzo settore che hanno aderito e questo ci rende molto orgogliosi, così come la partecipazione di un organizzazione nazionale con Italiani senza cittadinanza. Entro il 5 maggio tutte le persone che abitano fuori sede potranno votare iscrivendosi ad un portale e richiedere al proprio comune di riferimento di poter esprimere il loro giudizio ovunque si trovino, che per lavoro o necessità di cura medica non risiedono nel proprio comune“, concludono Balducci e Callaioli.

Invitiamo tutti a recarsi al voto l’8 e il 9 giugnoafferma Benedicta dell’associazione italiana senza cittadinanzalo dobbiamo fare per cancellare una legge ormai vecchia approvata nel lontano 1992, che costringe queste persone a rimanere straniere per anni e questo significa che non possono nè votare, nè essere elette, che non possono accedere a molti concorsi pubblici e che i loro filgi e le loro figlie non possono andare a studiare all’estero“, conclude Benedicta.

Last modified: Marzo 27, 2025
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