PISA – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa inviatoci da Maurizio Nerini Capogruppo Fdl in Consiglio Comunale.
“Discutendo le mozioni di oggi in Consiglio Comunale sullo jus scholae, ho fatto gli auguri alle 15 persone che sono diventate italiane nelle ultime settimane, con una cerimonia proprio nella Sala delle Baleari e mi sono sentito in dovere di riportare la discussione sul reale sul terreno della verità. In base a dati facilmente reperibili l’Italia è tra i primi in Europa per concessioni della cittadinanza, nel 2022 l’Italia è stato il Paese Ue che ha concesso in numero assoluto la maggior parte di nuove cittadinanze in totale 213.716 il 22% del totale e nel 2023 col governo Meloni sono stati 199.995, più o meno come la Germania 200.100, poco meno della Spagna 240.208, la Francia, meno della metà 97.288. La normativa italiana sulla cittadinanza non è più restrittiva di quella in vigore in molti altri Stati europei. Nel 2015 col governo Renzi la Camera approvò un disegno di legge che recepiva ben 25 diverse proposte sullo jus scholae poi proposta si arenò al Senato, ma il problema è che da sempre la sinistra usa lo ius scholae come “cavallo di troia” per lo ius soli, per concedere la cittadinanza in maniera incondizionata e senza integrazione . Ora c’è la proposta soft di Forza Italia che sarà valutata, ma che non è nel programma di governo del centrodestra. Si deve comunque sapere che alcuni Stati europei in questi anni hanno modificato le regole per l’acquisizione della cittadinanza in senso restrittivo, per motivi legati a questioni di ordine pubblico e integrazione: Francia nel 2023, in Svezia nel 2021ha anche inserito un test di lingua, Danimarca, già nel 2018 e Germania a luglio ha varato una stretta sull’immigrazione che ha previsto rimpatri per i migranti condannati per gravi crimini. In un momento in cui l’Italia è investita da importanti flussi migratori irregolari, per Fratelli d’Italia la cittadinanza italiana deve essere la condivisione di valori, tradizione, identità e di un sistema sociale e di leggi condiviso, va sempre e comunque richiesta, meritata e celebrata, deve essere il punto di arrivo di un percorso e non il punto di partenza, come invece lo interpreta la sinistra. Parlando infine di esperienze personali posso dire che parte della mia famiglia ha ancora la cittadinanza svizzera, quindi extracomunitaria, cosa che certo non ha ostacolato la vita e le possibilità e le opportunità di lavoro a Pisa e come operatore scolastico da quasi 40 anni ho avuto allievi di tutto il mondo, il problema della cittadinanza, ci dicono loro che non esiste, ben consapevoli che se vogliono diventare italiani hanno tutti gli strumenti e i diritti per farlo già ora. Di cosa stiamo parlando?”, conclude Nerini
Last modified: Novembre 7, 2024