PISA – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del capogruppo de La città delle persone Paolo Martinelli sulla conferma dell’uscita del Comune di Pisa dalla rete Sistema Accoglienza e Integrazione e su come questa scelta si combina con la volontà di uscita dalla Società della salute.
“In Consiglio comunale, la giunta Conti ha confermato la sua intenzione di rimanere fuori dalla rete SAI (Sistema Accoglienza Integrazione), che si occupa dell’accoglienza e integrazione dei cittadini stranieri richiedenti asilo. Il Comune di Pisa aveva già deciso di uscire dalla rete nel 2019. Si tratta di una scelta ideologica che, anziché affrontare concretamente un bisogno reale, finisce per nascondere la polvere sotto il tappeto. Inoltre, comporta la rinuncia a risorse ministeriali aggiuntive, facendo ricadere i costi dell’accoglienza sui servizi sociali zonali, che i comuni devono comunque sostenere per garantire i diritti fondamentali, come nel caso dei minori stranieri non accompagnati. L’assessora Bonanno ha cercato di giustificare questa decisione, dicendo che le risorse verranno destinate a potenziare le politiche contro la povertà e per l’inclusione. Tuttavia, questa affermazione è falsa. Uscire dal SAI significa rinunciare a fondi specifici provenienti dal Fondo Nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo, che sono separati dalle risorse destinate alle politiche contro la povertà. Inoltre, chi beneficia del SAI è già povero, quindi abbandonare queste risorse riduce ulteriormente le disponibilità per i più vulnerabili. La scelta del sindaco Conti, inoltre, sta isolando la città, aprendo conflitti istituzionali che hanno portato a un contenzioso legale con la Società della Salute, dalla quale Pisa sta cercando di uscire. Questo comporterà un ulteriore aumento dei costi, poiché il Comune dovrà farsi carico della maggior parte delle spese per l’accoglienza, essendo anche la sede della questura. La verità, quindi, è che la decisione è politica e ideologica, e rinunciare ai fondi del SAI comporta già un aumento dei costi per il sistema di accoglienza e integrazione, aggravando il bilancio comunale. Se a questo si aggiunge l’uscita dalla SdS, i costi aumenteranno ulteriormente. Infine, l’uscita dal SAI significa anche rinunciare al ruolo di governo diretto del fenomeno migratorio nel proprio territorio, che verrebbe gestito esclusivamente dalla Prefettura, attraverso i CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria), con un rapporto diretto con i privati che forniscono gli immobili per l’accoglienza. In sintesi, si tratta di una scelta che porta a mancate risposte ai bisogni, all’aumento dei costi e alla rinuncia alla gestione autonoma del fenomeno migratorio. Una decisione che appare tutt’altro che lungimirante.“
Last modified: Febbraio 19, 2025