PISA – “In 4000 tra lavoratorə, precariə e studentə hanno oggi deciso di bloccare le strade della città di Pisa, in netta opposizione alla macelleria sociale e all’economia di guerra inaugurate dal governo Meloni con la nuova legge di bilancio”, afferma la nota stampa di Exploit Pisa.
In tempi di crisi economica e guerre senza fine, abbiamo riempito lo spazio politico dello
sciopero generale per fermare le nostre vite produttive e riproduttive, incrociare le braccia e
bloccare la città. La giornata del 15 novembre ha visto 2000 persone, tra studentə e
ricercatorə precariə, scendere in piazza e l’approvazione all’unanimità in Senato
Accademico UniPi di una mozione in cui abbiamo chiesto una netta opposizione alla
manovra del governo. Il corteo cittadino per lo sciopero generale ha confermato l’esistenza di un forte movimento di opposizione alle politiche del governo Meloni, che ha appena avviato una lunga stagione di tagli, che già colpisce scuole ed enti locali. La legge di bilancio che sarà approvata prevede tagli su tagli al welfare pubblico e sociale, con troppi regali ai privati e ai più ricchi”.
“Le scuole della provincia di Pisa hanno subito un taglio vertiginoso di 700.000 € per l’assistenza specialistica, mentre l’Università di Pisa subirà una riduzione del finanziamento di almeno 16 milioni. Allo stesso tempo, la Sanità sarà duramente colpita dai tagli con una previsione di spesa nazionale che è la più bassa da 17 anni dopo aver già perso, tra il 2008 e il 2018, 37 miliardi di euro. Le uniche risorse che aumenteranno sono quelle per il riarmo: la spesa pubblica per guerra e riarmo è spesa sottratta al benessere collettivo. Le risorse per il Ministero della Difesa aumenteranno di oltre 2 miliardi nel 2025, raggiungendo una spesa complessiva di 32 miliardi (+12% in più negli ultimi 10 anni). Nel nostro territorio, a fronte dei tagli già citati, si aggiunge una spesa di oltre 500 milioni per finanziare una base militare a San Piero a Grado, all’interno del Parco di San Rossore, nell’area Cisam e a Pontedera. Tutto ciò avviene in un Paese che, secondo i dati OCSE, è, tra le grandi economie, quello in cui i salari reali sono diminuiti di più. Si sta parlando di una riduzione dei salari reali del 2.9% tra il 1990 e il 2020 e del 7,3% solo nel 2022 rispetto al 2021”.
“Il governo Meloni ha un’idea molto chiara per il nostro paese. Gli ultimi provvedimenti vanno in un’unica direzione: quella di costruire un paese che respinge chi fugge dalle guerre e reprime chi si batte per i diritti; un paese che finanzia progetti insostenibili e ignora la necessità di una transizione ecologica giusta. Un paese che costruisce basi militari e alimenta le diseguaglianze sociali. Oggi abbiamo dimostrato che il paese ha un’altra idea della direzione da seguire ed esige un intervento pubblico radicale, che metta al centro le persone, non i profitti. Il corteo di questa mattina ha aggiunto un tassello allo sciopero unitario e sociale che ha fermato il paese e che ha unito tutto il paese. Uno sciopero ecologista, precario, transfemminista che ha gridato la propria contrarietà alla guerra, la devastazione ambientale e i tagli al welfare e alla spesa sociale”, conclude la nota stampa di Exploit Pisa.
Last modified: Novembre 29, 2024