Scritto da 4:38 pm Pisa, Politica

Garantismo e questioni morali: le contraddizioni della politica italiana in vista delle Elezioni Europee, l’intervento del Consigliere Provinciale Sbragia (Fdl)

PISA – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Consigliere Provinciale Roberto Sbragia (FdI)

In questi giorni, il dibattito politico italiano si concentra su due temi cruciali: le elezioni europee e la cosiddetta questione morale, rinvigorita dalle indagini a Bari e a Torino, in cui alcuni esponenti politici sono stati indagati per voto di scambio e truffa allo Stato. Vorrei ribadire che la nostra posizione, come Forza Italia, è sempre stata quella del garantismo, che considera le persone innocenti fino a prova contraria e fino alla conclusione del processo investigativo che determinerà la verità e l’eventuale condanna o assoluzione dell’imputato. Questo approccio rispetta le vite delle persone, dei loro cari e delle loro famiglie, e per noi è un principio irrinunciabile, sia dal punto di vista morale che politico: il garantismo si applica sempre e comunque, indipendentemente dal colore politico dell’indagato” prosegue Sbragia. “Recentemente, nel panorama politico italiano, abbiamo ascoltato con grande interesse i rappresentanti del centro-sinistra e della sinistra marcata invocare una questione morale, appellandosi a regole di condotta, modifiche ai codici etici e adesione a norme comportamentali volte a elevare il livello morale della politica nazionale. A Pisa, da molti anni, molti esponenti politici hanno sottoscritto la nota Carta di Pisa di Avviso Pubblico, impegnandosi volontariamente a rispettarne le disposizioni. Secondo questa carta, un politico indagato, a qualsiasi titolo, avrebbe dovuto dimettersi dal proprio incarico per una questione di moralità preventiva. Nel lontano 2014, l’Assessore Provinciale all’Ambiente di Pisa, su richiesta del suo stesso partito e del Presidente della Provincia, si dimise e valutò la sua permanenza alla luce dei principi della Carta di Pisa. Oggi, molti anni dopo, assistiamo a un cambiamento di rotta della sinistra che ci sembra inspiegabile e che, a nostro avviso, potrebbe riflettere su sé stessa e sul suo passato, si legge nel comunicato. “Al di là dell’eventuale innocenza dell’imputato, è importante riflettere sulle contraddizioni politiche di uno schieramento che vede alcuni esponenti aderire al Codice Etico di Avviso Pubblico mentre altri candidano un indagato detenuto in carcere alle elezioni europee, le quali dovrebbero rappresentare il nostro paese in Europa. Questa dualità mina la coerenza e la rappresentanza dell’Italia in seno all’Unione Europea. Le altre nazioni europee potrebbero legittimamente considerare l’Italia come un paese di scappatoie anziché di fiducia nei processi giudiziari, specialmente considerando che è stata sottoscritta una Carta Etica che prevede le dimissioni non solo per coloro che sono colpevoli, ma anche per coloro che sono solamente indagati. Ci auguriamo che il centro-sinistra possa spiegare non solo ai propri elettori, ma a tutti gli italiani e europei che considerano la giustizia uno dei pilastri fondamentali della cultura, le proprie azioni. Una valutazione politica sarebbe auspicabile ora, più che mai, considerando l’episodio del 2014 in cui un assessore provinciale fu chiamato a dimettersi“, conclude la nota stampa.

Last modified: Aprile 29, 2024
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