Written by 11:01 am Attualità, Pisa

Fiori Selvatici per argini più sicuri e sostenibili: il progetto del Consorzio di Bonifica Toscana Nord e l’Università di Pisa

PISA – Un progetto innovativo punta a rendere i corsi d’acqua più belli, vivi e sicuri grazie all’utilizzo di fiori selvatici. Si tratta di un’iniziativa di collaborazione scientifica tra il Consorzio di Bonifica Toscana Nord e il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa, che si propone di sfruttare le risorse naturali per rafforzare gli argini, ridurre i rischi idraulici, tutelare la biodiversità e ridurre i costi di manutenzione nel corso di due anni.

Il progetto, chiamato “Argini Fioriti – Wildflowers”, si concentrerà su piante autoctone, già presenti nel territorio gestito dal Consorzio, per utilizzarne le proprietà specifiche al fine di migliorare la gestione delle acque.

Tra le specie selezionate, si studieranno piante erbacee in grado di contrastare l’erosione superficiale da dilavamento, consolidando gli argini, ma anche di produrre fiori che rappresentano una risorsa per gli insetti impollinatori, contribuendo a migliorare la biodiversità. Queste piante, grazie alla loro crescita limitata, non ostacolano il normale deflusso dell’acqua, e potrebbero portare a nuove soluzioni di manutenzione a costi contenuti, senza compromettere la sicurezza idraulica, migliorando la qualità ecologica degli ecosistemi fluviali.

Vogliamo fiumi più sicuri, ma anche più vivi e belli, ricchi di biodiversità, che diventino un valore aggiunto per i territori – ha dichiarato Ismaele Ridolfi, presidente del Consorzio di Bonifica Toscana Nord. “L’iniziativa rientra nei progetti di manutenzione ecologica che rispetta gli ecosistemi fluviali e prevede interventi mirati per mantenere fasce di vegetazione ripariale durante i periodi più delicati dell’anno”.

Il professor Nicola Silvestri, referente del Dipartimento di Scienze Agrarie, ha spiegato che il progetto si svilupperà in fasi precise. Entro dicembre saranno individuati i tratti di canale sui quali impiantare le nuove specie, con una messa a dimora prevista nel primo semestre del 2025.

Un monitoraggio continuo permetterà di valutare gli effetti ambientali e di gestione idraulica, con una nuova semina nel 2026 per arricchire ulteriormente la flora. Il progetto include anche una borsa di ricerca per approfondire gli aspetti botanici, agronomici e idraulici degli interventi.

Last modified: Novembre 28, 2024
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