Written by 8:09 am Attualità, Pisa, Politica

Critiche al Progetto Cross dall’Associazione Family Day Toscana

PISA – Ancora critiche al progetto CROSS (acronimo di “Costruire Relazioni Senza Stereotipi”) presentato nei giorni scorsi da Regione e Provincia. È la volta dell’Associazione Family Day-Toscana nella persona del referente locale, l’Avv. Aldo Ciappi, che interviene puntando il dito anzitutto sull’esborso economico da parte della Regione.

“In un contesto nel quale scuole pubbliche manca persino la carta igienica nei bagni, dice l’avv. Ciappi, la nostra Regione trova un altro bel gruzzolo di soldi per finanziare questi progetti, attraverso cui, sotto lo slogan dell’uguaglianza di genere, che, di per sé, può voler dire tutto e niente, in realtà si mira ad esautorare il ruolo dei genitori, cui spetta primariamente il diritto/dovere, costituzionalmente garantito, di educare i propri figli, per affidarli (a partire dall’età del nido!) a personale per lo più politicamente apertamente schierato (e non di rado privo di specifiche qualifiche professionali) senza che gli stessi genitori possano rendersi pienamente conto di che cosa ciò significhi”. Si tratta di 592.000 euro per promuovere l’uguaglianza di genere e l’educazione alle differenze” attraverso la realizzazione di “laboratori, percorsi di orientamento e attività di sensibilizzazione riguardo gli stereotipi di genere, ecc…, nelle scuole “di ogni ordine e grado (…), dai nidi fino alle scuole secondarie” e “per abbattere il patriarcato” come ha precisato l’assessore regionale Nardini. Ma Ciappi rincara la dose: “ben pochi sono consapevoli del grave rischio insito per il futuro dei propri figli nel lasciarli, sin dalla più tenera età, in balìa di asili e scuole pubbliche intrise di contaminazioni politiche grazie a coloro che, dietro la lotta alle ingiuste discriminazioni, di fatto, operano per plasmare le future generazioni secondo il loro peculiare progetto che è quello della totale indistinzione tra i maschi e le femmine e che, come i dati e l’esperienza ci indicano, porta alla confusione e alla perdita di identità tra i giovani, con danni spesso irreversibili per loro. Se qualcuno tra i soliti amministratori e politici locali di un certo colore, la cui buona fede non mi permetto di mettere in discussione, crede davvero che la “violenza di genere” si combatta (semplifico ma non troppo) facendo giocare i maschietti con le bambole e le bambine con i trenini, purtroppo dobbiamo prendere atto che si è dinanzi a dei sognatori difficilmente recuperabili che, incuranti dei dati scientifici disponibili, si rifiutano ostinatamente di fare i conti con essi”.

Nella foto sopra Aldo Ciappi, secondo da destra

Last modified: Gennaio 11, 2025
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