PISA – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud.
“Venerdì 11 luglio 2025, alle ore 10:30, si terrà il diciottesimo presidio davanti al Tribunale di Pisa (Piazza della Repubblica) in occasione di una nuova udienza del processo sui maltrattamenti avvenuti nella struttura per persone autistiche di Montalto di Fauglia, gestita dalla Fondazione Stella Maris. In questa udienza è prevista l’audizione degli avvocati degli imputati. Il procedimento trae origine dalla denuncia, nell’estate del 2016, di alcuni genitori preoccupati per il trattamento riservato al proprio figlio. Dopo l’installazione di microcamere nella struttura e tre mesi di registrazioni, la Procura di Pisa ha avviato l’indagine ipotizzando il reato di maltrattamenti. Tra gli ospiti della struttura vi era anche Mattia, deceduto nel 2018 per soffocamento, probabilmente legato all’uso prolungato e massiccio di psicofarmaci. La famiglia ha denunciato di non essere mai stata informata dei rischi legati ai continui cambiamenti nella terapia farmacologica. Su questo decesso è in corso un procedimento separato, il cui primo grado si è concluso con l’assoluzione dei medici e della struttura; il processo d’Appello è stato rinviato a novembre 2025 presso il Tribunale di Firenze. Il processo per maltrattamenti prosegue da oltre sei anni con grande lentezza, anche a causa dell’elevato numero di testimoni da ascoltare. Si tratta del più ampio procedimento giudiziario sulla disabilità mai celebrato in Italia. Durante la pandemia, le udienze si sono svolte nel Palazzo dei Congressi di Pisa per garantire il distanziamento. Attualmente, gli imputati sono 15, tra cui due dottoresse responsabili della gestione della struttura e il Direttore Sanitario della Stella Maris. Due soggetti sono usciti dal procedimento: un operatore che ha patteggiato la pena e l’ex Direttore Generale, condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi, ma assolto in Appello. Le testimonianze rese finora da familiari, tutori e altri soggetti coinvolti descrivono una realtà inquietante, documentata da oltre 280 episodi di violenza in meno di quattro mesi. Le videoregistrazioni mostrano non episodi isolati, ma un sistema violento strutturale. In una delle ultime udienze, una delle dottoresse ha ammesso l’uso dei cosiddetti “tappeti contenitivi”, strumenti in cui i pazienti venivano avvolti e immobilizzati durante le crisi. Il prof. Alfredo Verde, consulente tecnico del processo, ha parlato nella sua relazione di una “lunga tradizione di abuso e violenza da parte degli operatori, radicata negli anni e in parte tollerata o ignorata dalla direzione”. Aggiunge che in simili contesti le strutture finiscono per perdere la loro funzione terapeutica, trasformandosi in ambienti coercitivi e afflittivi, con comportamenti tipici delle “istituzioni totali”. Per queste ragioni, e per ricordare tutte le vittime di abusi psichiatrici, soprattutto tra coloro che sono privati della libertà personale e non possono difendersi, è fondamentale seguire e sostenere questo processo. La giustizia per le persone fragili è una battaglia di civiltà che riguarda tutte e tutti. Appuntamento: Venerdì 11 luglio, ore 10:30, davanti al Tribunale di Pisa – Piazza della Repubblica. Partecipiamo al presidio in solidarietà con le vittime!“, conclude il comunicato stampa.
Last modified: Luglio 9, 2025