PISA – È viva la preoccupazione espressa dalle centinaia di proprietari e inquilini di APES che abitano nella zona dei piazzali di Porta a Lucca (Genova, Amalfi, Ravenna, Venezia e Sicilia), a cui si aggiunge quella del Comitato Difesa degli Alberi di Pisa in merito al progetto di riqualificazione ambientale che prevede le potature e i tagli degli alberi dell’isolato.

La zona compresa fra via Piave e via Rindi costituisce un piccolo polmone verde, con condomini di 3 piani dove vivono molte persone anziane e sole, che trovano appoggio e un ambiente socialmente aggregante che costituisce un valore affettivo e paesaggistico da conservare e custodire. Non è raro trovare gruppi di persone riunite in conversazione il tardo pomeriggio d’estate, bambini giocare nei piazzali senza i pericoli che si trovano in quartieri meno vissuti. Questo ambiente socialmente inclusivo di famiglie straniere, anziani, studenti universitari rischia di essere cancellato da un progetto di riqualificazione deciso a tavolino, che passerà dall’abbattimento degli alberi e dalla modifica sostanziale delle piazze.
La riqualificazione degli spazi pubblici nella zona Via Piave e Via Rindi ha, per adesso, portato al taglio di due pini in Piazzale Sicilia e, a marzo 2024, di tre pini e otto lecci in Piazzale Genova. Alberi sani, per i quali si potevano attivare processi di prevenzione fitosanitaria, e il cui abbattimento ha portato a un danno incalcolabile per gli abitanti del luogo. La misurazione della temperatura in piazzale Genova, nel corso dell’estate trascorsa, è stata superiore di circa 10 gradi rispetto a quella degli altri piazzali, che possono ancora godere dei benefici ecosistemici delle grandi chiome, dell’ombra che dona frescura e dell’effetto purificatore dell’aria urbana.
Alcuni giorni circa 80 proprietari hanno ricevuto una raccomandata che li ha convocati ad una riunione di tentativo di mediazione in merito all’”acquisizione al demanio stradale comunale di aree di proprietà privata ad uso pubblico”. La partecipazione a questa mediazione, obbligatoria, prevede dei costi e fa riferimento all’eventuale uso capione se non ci accetta la cessione. “Siamo molto preoccupati perché questa zona verde è un luogo di tranquillità e di pace, vicinissima al centro storico ma fuori dalle principali arterie della città e quindi dal traffico e dal caos. – dichiarano alcuni dei membri del Comitato Piazzali, che proseguono: Non capiamo questo accanimento verso gli alberi che offrono benefici a tutti, il cui taglio porterebbe non ad una riqualificazione ma ad un impoverimento ambientale e una cementificazione con la creazione di parcheggi. Questo progetto è stato deciso a tavolino, senza ascoltare le nostre richieste o il nostro parere. Questa zona necessita di interventi di altro tipo, come la risistemazione della rete fognaria, la sostituzione di alcune grondaie pericolanti, la verifica dello stato dei tetti e delle cantine. Ci auguriamo che si possa arrivare ad un dialogo fruttuoso per tutti.”
Last modified: Marzo 4, 2025