PISA- Arci Pisa esprime una forte preoccupazione per il futuro della Società della Salute (SdS) della Zona Pisana, in particolare per l’ipotesi che il Comune di Pisa possa uscirne. Questa possibilità solleva gravi interrogativi e richiede un ampio e partecipato dibattito pubblico, che non può rimanere limitato agli ambiti amministrativi o agli addetti ai lavori.
La Società della Salute rappresenta un modello integrato per la gestione dei servizi socio-sanitari, frutto di una collaborazione tra Enti Locali, ASL e Terzo Settore. La sua possibile dismissione avrebbe gravi ripercussioni non solo sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini, ma anche sulla lotta alla povertà e all’emarginazione sociale. I servizi a favore delle persone più vulnerabili, come anziani, disabili, famiglie in difficoltà e senza dimora, subirebbero danni pesanti, compromettendo l’accesso a sostegni fondamentali.
Pur riconoscendo la necessità di miglioramenti e consapevoli delle criticità della gestione della SdS negli ultimi dieci anni, Arci Pisa sottolinea che questa non può diventare una battaglia politica a scapito dei cittadini. È responsabilità della politica risanare i conti della Società della Salute, con un impegno che deve coinvolgere tutti gli attori istituzionali – Comuni, Provincia e Regione – attraverso il trasferimento di risorse e l’aumento della quota capitaria. Questo intervento è essenziale anche alla luce dell’aumento dei costi di vita e dell’inflazione, che stanno facendo lievitare i costi di gestione necessari per garantire la qualità dei servizi.
Inoltre, far parte di un consorzio di Comuni come la Società della Salute offre la possibilità di analizzare meglio i bisogni del territorio, programmare interventi mirati e accedere a finanziamenti nazionali ed europei, risorse cruciali per sviluppare politiche sociali adeguate. L’uscita del Comune di Pisa dalla SdS rischierebbe di far perdere questa opportunità, isolando la città e riducendo drasticamente le risorse disponibili per il welfare locale.
Un’ulteriore preoccupazione riguarda il fatto che, ad oggi, non è stato presentato alcun progetto alternativo dal Comune di Pisa. Nel caso peggiore, tale progetto non esiste, mentre nella migliore delle ipotesi, se esiste, non è stato condiviso né con i cittadini né con gli Enti del Terzo Settore. La mancanza di trasparenza e di coinvolgimento genera disorientamento tra gli operatori del territorio e mette a rischio la programmazione futura dei servizi socio-sanitari.
Arci Pisa sollecita pertanto un confronto aperto e costruttivo tra tutte le parti coinvolte, per proteggere e migliorare il sistema integrato dei servizi socio-sanitari, con l’obiettivo primario di tutelare i cittadini e la comunità.
Last modified: Febbraio 25, 2025