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Santa Luce: riqualificazione della cava del massetto grazie al Progetto INTERREG

SANTA LUCE- I fili della storia operaia riaffiorano dal passato per intrecciarsi con un presente che punta a preservare la memoria e restituire un pezzo di storia che simboleggia un legame profondo tra la comunità e la luce della pietra. Il Comune di Santa Luce entra nel progetto internazionale INTERREG, che vede la collaborazione tra Toscana, Sardegna, Corsica e Francia, grazie al quale torneranno a vivere le memorie della cava del Massetto, situata sul fiume Marmolaio, nella frazione di Pomaia. Con un finanziamento di 324.175 euro da parte del programma INTERREG Marittimo 21-27 Italia-Francia, di cui il 20% proveniente da fondi regionali, la cava, dismessa dagli anni ’90, sarà al centro di un ampio progetto volto alla sua riapertura a scopi culturali, museali e turistici. Il restauro conservativo “green” e la messa in sicurezza del sito roccioso sono le principali finalità di questa iniziativa.

Il progetto prenderà il via il 2 febbraio, con le prime attività scientifiche, verifiche e misurazioni, e la digitalizzazione della struttura mineraria. Al contempo, sarà rivisitata la vecchia struttura museale, con un’analisi della sua stabilità tramite strumenti digitali. Tra gli interventi previsti, ci sarà anche il ripristino delle vecchie regimazioni delle acque che, nel tempo, hanno danneggiato il sito. L’ambiente sarà rinnovato, compresa la parte elettrica e le verifiche strutturali, e saranno eseguite operazioni di chiodatura del tetto della galleria.

L’obiettivo è chiaro: valorizzare la memoria della cava a fini museali e turistici, avvalendosi anche di tecnologie all’avanguardia. La cava del Massetto fa parte di un sistema di estrazione dell’alabastro molto pregiato, che si sviluppa su 19 antichi ingressi in galleria e 50 km di gallerie distribuite su tre piani.

«Questo progetto è fortemente voluto dall’amministrazione e ha trovato spazio sia nel programma di mandato del 2016 che in quello attuale. In passato non siamo riusciti a realizzarlo, ma non ci siamo arresi e ora possiamo guardare a un obiettivo ambizioso», sottolinea la sindaca Giamila Carli. «L’alabastro è stato il motore della nostra economia e rappresenta una storia che si fonde con la comunità. Questo progetto è dedicato ai nostri cavaioli che non ci sono più e a quelli che sono ancora con noi: è un modo di tramandare una bellezza che è stata custodita dalle loro mani».

Last modified: Gennaio 14, 2025
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