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Prima personale di Catarsini a Pisa:la mostra itinerante sul Novecentoapproda al Fortilizio della Cittadella

PISADal prossimo 5 settembre Pisa ospiterà per la prima volta una grande mostra personale di opere di Alfredo Catarsini, artista e intellettuale viareggino nato nel 1899 e scomparso nel 1993, che ha quindi attraversato tutto il “secolo breve” e che oggi suscita un rinnovato interesse da parte degli amanti dell’arte e non solo grazie dalla Fondazione che porta il suo nome e che da cinque anni si occupa di valorizzarne l’opera artistica.

Il Novecento di Catarsini. Dalla macchia alla macchina è il titolo della mostra itinerante realizzata grazie al sostegno della Regione Toscana” e patrocinata da quest’ultima e dal Comune di Pisa, che venerdì 5 settembre alle ore 16.30 si inaugura al Fortilizio della Cittadella di Pisa e resterà visibile fino a venerdì 26 settembre.

All’inaugurazione interverranno Filippo Bedini (Vicesindaco e assessore alla cultura del Comune di Pisa), Elena Martinelli (Presidente della Fondazione Alfredo Catarsini 1899 ETS), Cristina Acidini (Presidente dell’Accademia delle Arti del disegno di Firenze) e gli storici dell’arte Rodolfo Bona e Lucia Mannini.

«Riprendiamo con mostre di un livello sempre più importante nella ‘Casa degli artisti pisani’ che abbiamo voluto diventasse il Fortilizio della Cittadella – dichiara l’assessore alla cultura del Comune di Pisa, Filippo Bedini –. Accogliere a Pisa la prima grande personale di Alfredo Catarsini è per noi motivo di soddisfazione. Non è solo un evento espositivo importante, ma anche un segno di riconoscimento verso un artista che, pur radicato a Viareggio, ha avuto legami profondi con Pisa e con la sua tradizione artistica e culturale. La mostra, che unisce qualità artistica e attenzione all’accessibilità, offre alla città e ai visitatori l’occasione di conoscere meglio l’arte del Novecento attraverso lo sguardo di un pittore capace di interpretare i cambiamenti del suo tempo. Il Fortilizio della Cittadella conferma ancora una volta la sua vocazione di punto d’incontro tra arte, territorio e identità locale. E un numero sempre maggiore di artisti bussa alla porta dell’assessorato per proporre progetti destinati proprio a questo spazio così bello e prestigioso».

«Ringrazio l’assessore Bedini – aggiunge Elena Martinelli – che ha accolto questo progetto mettendoci a disposizione il fascinoso Fortilizio pisano e dando alla Fondazione che qui rappresento la possibilità di offrire a Pisa questa prima grande mostra personale retrospettiva di Alfredo Catarsini».

La mostra vuole essere innanzi tutto un omaggio alle origini della famiglia di Alfredo Catarsini che, per parte di padre, erano pisane. C’è poi un ambito artistico: l’Artista espose a Pisa negli anni ’50 e ’60 ed ebbe contatti, legami e frequentazioni anche con i pittori della grande tradizione della costa nord ovest della Toscana suoi contemporanei. C’è infine un particolarissimo legame di tipo culturale con la città della Torre pendente, poiché dal 1958 le opere di Catarsini entrarono a far parte del Catalogo delle Raccolte del Gabinetto Disegni e Stampe dell’Istituto di Storia dell’Arte di Pisa, una raccolta pubblica di grafica contemporanea costituita da oltre 8mila opere su carta. Era stato lo storico dell’arte lucchese Carlo Ludovico Ragghianti a favorirne la crescita e la qualità, con un invito rivolto proprio nel 1958 ad artisti italiani e stranieri a collaborare alla Raccolta, che oggi costituisce parte fondamentale del Museo della grafica di Pisa.

In definitiva quella che si apre il prossimo 5 settembre al Fortilizio della Cittadella è la prima grande personale e retrospettiva di Alfredo Catarsini a Pisa, un evento espositivo dai molti motivi d’interesse.

L’esposizione. Arricchita e completata dal catalogo con i testi del Presidente della Regione Eugenio Giani, di Elena Martinelli, Cristina Acidini, Lucia Mannini, Rodolfo Bona, Gloria Chiarini, Elena Pontiggia, Sandro Gorra e Claudia Menichini, la mostra itinerante propone una selezione di una cinquantina di opere – fra dipinti e disegni – raffiguranti paesaggi, darsene, marine, cantieri, ritratti, nature morte – realizzate tra gli anni ’30 e gli anni ’80 del Novecento per raccontare il cammino artistico di Alfredo Catarsini, partito da dipinti di derivazione macchiaiola e postimpressionista e proseguito attraverso esperienze segnate dal gusto dei primitivi e dal richiamo all’ordine, per approdare alle forme volumetriche e plastiche degli anni Trenta e alle grandi composizioni a soggetto storico e religioso realizzate fra 1936 e 1948.

Nel secondo dopoguerra il suo percorso è caratterizzato da sperimentazioni, con le opere del periodo del suo Riflessismo, da rotture formali e dalla temperatura espressiva in cui si è incubato il realismo esistenziale italiano degli anni Cinquanta.

Quindi a partire dal 1948, Catarsini sviluppa una nuova forma espressiva incentrata sul difficile rapporto tra natura, uomo e macchina – ribattezzato Simbolismo meccanico e caratterizzato da pitture che raffigurano complessi ingranaggi -, un tema divenuto sempre più urgente nel secondo

dopoguerra e oggi di grande attualità.

Una mostra completamente accessibile. L’intero percorso espositivo de Il Novecento di Catarsini. Dalla macchia alla macchina – dall’ingresso fino all’ultima opera dell’ultima sala – è accessibile anche ai visitatori con disabilità visiva grazie al progetto pluriennale della Fondazione Catarsini denominato “L’Arte accessibile per tutti”, che si avvale della metodica ideata e messa a punto dalla Fondazione, attuata sin dal 2022 nei totem e nelle tappe del Cammino I luoghi di Catarsini e utilizzata anche durante l’ultima edizione del Carnevale di Viareggio e in percorsi museali.

L’accessibilità è garantita da descrizioni adattate e da audioguide in italiano e in inglese scaricabili tramite codici QR (posizionati sul banner e i manifesti all’ingresso della mostra e in corrispondenza di ogni opera esposta), che accompagnano il visitatore attraverso il percorso espositivo, che possono effettuare autonomamente e in sicurezza ascoltando l’audio guida in italiano e in inglese, offrendo quindi modalità di fruizione alternative alla vista, grazie alle descrizioni adattate di ogni opera esposta.

Ma c’è di più: vi sarà la possibilità di leggere tattilmente – cioè toccare – alcune delle opere esposte creando un contatto fisico che arricchisce l’esperienza sensoriale approfondendo la comprensione di materiali e forme. Rendere le opere tangibili sottolinea l’importanza di un approccio diretto all’arte, promuovendone l’accessibilità in contrapposizione a una fruizione puramente visiva e contemplativa.

Tuttavia a causa della loro fragilità o per esigenze di conservazione, alcune opere esposte non possono essere toccate direttamente o sono protette da vetro. Per questo è stato creato all’interno della mostra uno spazio speciale chiamato Laboratorio esperienziale. In esso, i visitatori possono sperimentare la metodica della Fondazione Catarsini: innanzitutto ascoltare la descrizione adattata dell’immagine, in italiano o in inglese. Questo approccio è pensato appositamente per trasmettere informazioni necessarie sull’aspetto dell’opera originale (misure, ambientazione, tecnica, colori), ma anche sulla reinterpretazione in alto rilievo scultoreo, permettendo a chi non può vederla, almeno di “immaginarla” prima di esplorarla tattilmente.

Quindi si può “leggere con le mani” un alto rilievo scultoreo che è stato realizzato dal Museo Tattile Statale Omero di Ancona prendendo ispirazione da una delle opere di Alfredo Catarsini in mostra a Palazzo Sacrati Strozzi. L’alto rilievo è una riproduzione tridimensionale semplificata realizzata, nel nostro caso, in dimensioni originali, e il visitatore è guidato dal sonoro per orientarsi e comprendere l’immagine riprodotta.

In definitiva, i Laboratori esperienziali allestiti dalla Fondazione Catarsini offrono un’alternativa tattile per quelle opere che, per varie ragioni non possono essere esplorate tattilmente, garantendo comunque a tutti i visitatori la possibilità di interagire con l’arte attraverso il tatto e l’udito al fine di conciliare l’accessibilità con la conservazione del patrimonio artistico.

INFO MOSTRA
Il Novecento di Catarsini. Dalla macchia alla macchina
mostra itinerante
05.09.2025 – 26.09.2025
Ingresso libero con accesso alla Torre Guelfa
Orario: GI e VE ore 16-19, SA e DO ore 10-13 e 16-19
Inaugurazione VE 05.09.2025 ore 16.30
Info tel. 342.1684031
Fortilizio della Cittadella
Lungarno Ranieri Simonelli, Pisa
www.fondazionecatarsini.com

Last modified: Settembre 1, 2025
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