CALCI – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Massimiliano Ghimenti, Sindaco di Calci.
“Da diversi giorni, la ripubblicizzazione del servizio idrico è al centro dell’attenzione sui quotidiani locali e regionali. È un ottimo segnale, e desidero esprimere la mia gratitudine all’assessora regionale Alessandra Nardini per aver sollevato, con il suo intervento di quindici giorni fa, il livello della discussione su questo tema. Mi fa piacere vedere che finalmente anche territori e forze politiche del centrodestra, fino ad ora piuttosto silenti, iniziano a parlarne. È giunto il momento che la gestione pubblica dell’acqua diventi una battaglia condivisa da tutti, non solo per motivi di principio, in seguito al chiaro esito del referendum, ma anche per ragioni pratiche e materiali. È evidente, senza bisogno di essere economisti, che eliminando la necessità di remunerare il capitale privato e distribuire utili, si possono adottare politiche che riducano le bollette e garantiscano che ogni utile venga reinvestito nel servizio essenziale. Proprio per queste ragioni, quasi all’inizio del mio percorso amministrativo, mi sono impegnato con forza nella campagna referendaria che ha portato ai referendum del 2011. Queste stesse motivazioni sono state incluse nei programmi elettorali e nel mandato amministrativo della coalizione di centrosinistra che mi sostiene a Calci. Abbiamo lavorato nelle sedi opportune per far proseguire questo percorso, sebbene lentamente. Ricordo anche l’importante atto di indirizzo politico, approvato nel consiglio comunale di Calci nel 2023 con il solo voto del centrosinistra, con l’ordine del giorno sulla ripubblicizzazione di Acque Spa, presentato dal gruppo consiliare “Centrosinistra – Progetto Calci 2024”. Ora che l’interesse verso questo tema sembra crescente, faccio un appello bipartisan a tutti i territori e amministratori: lavoriamo con impegno per raggiungere l’obiettivo. Lo dobbiamo agli oltre 25 milioni di italiani che si sono espressi con forza a favore della ripubblicizzazione. Forse, se riusciremo a realizzare questo cambiamento, sarà anche un passo importante per far rinascere la fiducia nella “buona politica” e, magari, incoraggiare più persone a partecipare al voto.“, conclude Ghimenti.
