PISA – “Una nuova spedizione di Panda inscatolati da una parte all’altra del mondo e pure con l’esultanza della First Lady americana. Gli animali sono sempre più degli oggetti, in questo caso dei passaggi diplomatici tra grandi potenze”. Lo ha detto Enrico Rizzi, attivista per i diritti degli animali e candidato alle prossime elezioni europee nella lista Libertà, circoscrizioni Nord-occidentale, Nord orientale, Italia centrale e meridionale.
È infatti di poche ore addietro la notizia che le autorità cinesi invieranno due Panda giganti allo zoo di Washington. Il gesto è stato apertamente rivendicato come un atto di distensione nelle relazioni diplomatiche e sui giornali sono apparse le dichiarazioni dell’ambasciatore cinese e le esultanze di Jill Biden.
“Cinesi e americani si inviano Panda come doni viventi fin dai tempi di Mao, che inscatolò due animali per il presidente Nixon. Anche allora – ha aggiunto Rizzi – avvenne, secondo copione, l’esultanza della First Lady Pat Nixon. Questa pochezza d’iniziativa non è preoccupante solo per i Panda costretti in cattività, ma anche per la Pace che vede come emissari animali prigionieri che, ovviamente, non possono garantire nulla per la distensione come del resto dimostra la storia, in questo caso fin dai tempi di Nixon e Mao”. Panda, ma anche altre specie, sono da tempo oggetto di scambi, con la scusa della creazione in cattività di popolazioni animali appartenenti a specie in via di estinzione che di fatto forniscono un formale alibi al mantenimento degli zoo, così come per gli scambi tra diplomazie. “Evidentemente il mondo non è molto cambiato – ha concluso Rizzi – Continuano a scopiazzare ideali riferimenti imperiali come ad esempio avvenne tra Federico II e il sultano d’Egitto al-Malik al-Kamil. In quel caso ci andò di mezzo un elefante in cambio di un cavallo bardato d’oro e gemme preziose. Adesso, quasi otto secoli dopo, i Panda giganti”.
Last modified: Maggio 31, 2024