PISA – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa delle Associazioni Amici della Terra Versilia, Comitato Difesa Alberi Pisa, Comitato per la difesa di Coltano (Parco MSM), Italia Nostra Toscana, La Città Ecologica.
“Come associazioni ambientaliste, abbiamo ripetutamente richiesto un incontro pubblico con il Presidente del Parco Bani, senza ricevere alcuna risposta. Ci auguriamo che, dopo aver inviato un documento dettagliato con critiche ben documentate al PIP a Consiglieri, Assessori regionali, Sindaci e Presidenti delle Province, qualcuno si faccia finalmente sentire. La recente intervista di Lorenzo Bani solleva preoccupazioni e dubbi. Innanzitutto, nella prima versione del PIP, inviata alla Regione circa un anno fa, l’articolo 26.3 delle Norme Tecniche di Attuazione per le aree DAM (aree a destinazione militare) recitava “nuova edificazione per addizione volumetrica” senza specificare né la percentuale né le opere di urbanizzazione previste. Solo dopo le osservazioni dei funzionari regionali, accolte dal Parco, sono state apportate modifiche, tra cui la definizione del 20% come percentuale di aumento della volumetria nelle aree DAM. Sebbene questa correzione limiti un errore del PIP iniziale, non risolve i problemi di fondo. In primo luogo, contraddice le dichiarazioni di Bani sul non consumo di suolo, poiché l’aumento della volumetria è comunque previsto. In secondo luogo, non affronta una questione cruciale: questo PIP, deciso dal Parco, sviluppa aree militari all’interno di un parco naturale. Il Presidente dimentica che il CISAM si trova in un’area boschiva di inestimabile valore ecologico, un habitat Natura 2000 che ospita foreste secolari di latifoglie protette dall’Unesco. La sua distruzione potrebbe compromettere la candidatura del Parco a riserva della Biosfera UNESCO e causare procedimenti di infrazione da parte dell’Unione Europea. Inoltre, come si può pensare di costruire una cittadella militare di 90 ettari in una zona così protetta? Bani omette anche che siamo in piena emergenza cocciniglia, e l’aumento della volumetria e la ristrutturazione degli edifici contribuiranno all’espansione di questo parassita devastante. Inoltre, non si considera la presenza di un reattore nucleare nella base, che avrebbe dovuto essere bonificato 40 anni fa, senza che ancora sia stata trovata una soluzione per il deposito delle scorie radioattive. Il PIP, inoltre, prevede che la gestione delle aree circostanti, che il Parco dovrebbe proteggere, venga affidata ai comuni, con il rischio concreto che queste aree fragili siano esposte alla speculazione edilizia. Questo vale sia per la provincia di Pisa che per quella di Lucca, con l’inclusione di aree come il Lago e il padule di Massaciuccoli. Infine, ci preme sottolineare che l’ambiente non deve essere strumentalizzato per scopi elettorali. Il Parco non è un oggetto di scambio politico, ma un bene comune che riguarda il futuro della Toscana e delle nuove generazioni. Rimanendo in attesa di una risposta e di un incontro, continueremo a lottare per la tutela del nostro territorio.“, conclude il comunicato stampa.
Last modified: Gennaio 21, 2025