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Inaugurata in via Fucini la mostra “Cercando la verticale” curata dalla famiglia Chetoni

PISA – Un luogo da segnare sulla propria agenda, quello di via Renato Fucini n.20 a Pisa dove, nel tardo pomeriggio di venerdì 12 luglio 2024 è stata inaugurata un’esposizione di fili a piombo antichi a cui è stato assegnato il suggestivo titolo “CERCANDO LA VERTICALE fra arte e tecnologia“, curata dalla Famiglia Chetoni e che ha ottenuto il patrocinio dell’Università di Pisa, dell’Ordine degli Ingegneri, dell’Ordine degli Architetti, del Collegio dei Geometri e degli Amici dei Musei, oltre che del Comune di Pisa che, per l’occasione, era rappresentato dall’Assessore Frida Scarpa.

di Giovanni Manenti

Si tratta di una esposizione unica al mondo, con la più vasta raccolta esistente – circa 3.500 esemplari – di uno strumento che è stato insostituibile nel costruire tutto quello che ci circonda, visto che da oltre tremila anni tutte le civiltà lo hanno utilizzato, declinandolo secondo la loro cultura senza poterne prescindere, dalle piramidi al Colosseo, dalla muraglia cinese alle cattedrali, così come dagli acquedotti alle torri, facendo sì che l’esposizione ripercorra la storia delle costruzioni e della topografia attraverso i secoli, con testimonianze dell’Antico Egitto, Romane, Ottomane, Ming, Selgiuchide, Afgane.

Un appuntamento, pertanto, se vogliamo anche insolito, ma di sicura attrazione, come hanno dimostrato le circa 100 persone che si sono radunate per non perdersi il privilegio di visitare per prime detta esposizione, che avrà carattere permanente, e che vede altresì un vasto apparato bibliografico di libri, pubblicazioni ed antichi cataloghi consultabile in appendice alla stessa, non a caso inaugurata proprio in occasione nell’850esimo compleanno della Torre Pendente, così da rappresentare altresì un omaggio a uno dei monumenti più conosciuti al mondo e la cui pendenza, ancora oggi, come da secoli è monitorata col filo a piombo.

Ovviamente soddisfatto il promotore dell’esposizione, ovvero l’Ing. Riccardo Chetoni, che così commenta: “Questa idea risale al 1983 allorché su di un Cantiere ho visto un operaio siciliano con un filo a piombo molto bello e per il quale ha commesso l’errore di regalarmelo, facendo sì che da lì scoppiasse una passione che è durata sino ad oggi e che mi ha consentito di mettere insieme una collezione che ritengo sia unica al Mondo, sia per quantità che per qualità, considerando che in tutto il pianeta siamo circa 200 specializzati in questo settore, ma nessuno ha una collezione così vasta, in quanto molti la restringono a fili a piombo del proprio Paese, mentre qui si possono trovare esemplari sia provenienti da ogni Continente che di diverse civiltà, quali quella egiziana i cui esemplari sono rarissimi oltre a 50 fili a piombo romani che non provengono dall’Italia in quanto nel nostro Paese il commercio delle antichità è proibito e pertanto sono stati acquistati alle aste internazionali. “Questa Mostra, conclude Riccardo Chetoni, è un’esposizione a carattere permanente, visitabile su appuntamento in quanto io svolgo ancora la mia attività, ma avendo l’Ufficio molto vicino se qualcuno mi contatta sono felicissimo di aprire ed illustrare la collezione, così come mi ha fatto enorme piacere la presenza di molte persone all’inaugurazione, non avendo immaginato una risposta così appassionata sia da parte di tanti amici che di persone che non conosco, ricordando infine che questa esposizione presenta le didascalie tradotte anche in inglese, circostanza che ho adottato in quanto gli stranieri sono molto più appassionati di questo genere di collezioni rispetto a quanto lo siano gli italiani“.

Come detto, l’esposizione ha ricevuto anche il Patrocinio del Comune di Pisa, il cui significato lo precisa l’Assessore Frida Scarpa: “Abbiamo voluto sostenere questa iniziativa privata in quanto si tratta di una collezione importantissima che rappresenta un’eccellenza nel settore per la nostra città ed il nostro territorio, riconosciuta come la più importante al Mondo sia per quantità che per le epoche abbracciate, con la speranza che da questo possa nascere qualcosa nell’ottica di far parte del nostro Sistema Museale, trattandosi di pezzi preziosissimi che vanno dagli Egizi sino ai giorni nostri. Il fatto che le didascalie siano tradotte anche in inglese“, conclude Frida Scarpa, “ritengo che possa costituire un ulteriore buon motivo per inserire anche questo piccolo luogo del nostro Centro cittadino in un percorso che comprenda i vari punti di interesse storico per i turisti, oltre che per i più esperti del settore, ovvero ingegneri ed architetti che usano questi strumenti, così da divenire un luogo dove riscoprire antiche tecniche di costruzione e, del resto, la presenza di più di 100 persone quest’oggi all’inaugurazione per un ambito sicuramente di nicchia, non può che far ben sperare al riguardo“.

L’esposizione è aperta gratuitamente ai concittadini e ai visitatori della nostra città su prenotazione ( tel: 335 397 297; mail: r.chetoni@gmail.com)      

Last modified: Luglio 13, 2024
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