PISA- Tra le colline della Valdera, a Lajatico (PI), il Parco Canile “La Valle Incantata”, gestito dal 2014 dall’associazione “Amici Animali a 4 Zampe”, rappresenta un presidio attivo nella tutela degli animali in stato di sofferenza. Oltre all’accoglienza e alla cura, l’obiettivo è chiaro: favorire l’adozione consapevole e costruire un territorio a “zero abbandoni”.
Grazie al sostegno dell’8xmille dell’Unione Buddhista Italiana, prende vita il progetto “Cura Animali in Valdera”, che punta a potenziare sia le cure fisiche che i percorsi di riabilitazione comportamentale e sociale per i cani ospitati, attraverso l’intervento di educatori cinofili qualificati. L’obiettivo è facilitare l’adozione, tenendo conto anche degli aspetti emotivi degli animali, per favorire un inserimento positivo nelle nuove famiglie.
Pet therapy, scuole e cani “sentinella”: la rete sociale de “La Valle Incantata”
L’associazione è attiva anche in progetti di intervento assistito con animali (IAA), certificati e regolati da protocolli scientifici. Tra le attività di punta, la collaborazione con il reparto pediatrico dell’ospedale “Lotti” di Pontedera, dove cani appositamente formati portano sollievo ai piccoli pazienti.
«La cosiddetta pet therapy è ormai superata – spiega Rossella Prosperi, fondatrice dell’associazione –. Oggi parliamo di interventi regolamentati, che richiedono formazione certificata sia per gli operatori che per gli animali, i quali devono essere equilibrati e ben socializzati».
Inoltre, l’associazione ha attivato anche percorsi per l’addestramento di cani d’allerta per diabetici, capaci di percepire tramite l’olfatto eventuali crisi ipoglicemiche. Il primo cane addestrato è stato donato a un bambino insulino-dipendente.
Educazione nelle scuole e un fumetto per raccontare il rispetto
Grande attenzione viene riservata alla sensibilizzazione dei più giovani. Il progetto coinvolge oltre 15 scuole della Valdera (tra cui Pontedera, Lari, Ponsacco, Peccioli, Lajatico, Terricciola, Palaia), con incontri educativi e visite al canile.
Una delle novità più significative è il fumetto e quaderno didattico “La Valle Incantata. Storie di amici a quattro zampe e non solo…”, realizzato in collaborazione con l’associazione Il Forasacco, che viene donato a centinaia di alunni. Obiettivo: far riflettere su relazioni empatiche, rispetto degli animali e responsabilità dell’adozione, contrastando abbandoni e randagismo.
«L’obiettivo finale – aggiunge Prosperi – è promuovere un modello educativo che unisca umani e altri esseri senzienti, centrato sul rispetto per i più fragili, siano essi animali o persone, come un compagno di scuola».
Contro l’abbandono: un nuovo approccio ai canili
L’associazione si confronta quotidianamente con le nuove forme di abbandono degli animali, tra cui le cessioni volontarie, che oggi rappresentano circa il 30% dei casi. Le cause vanno dalle difficoltà economiche alle malattie, dall’età avanzata dell’animale a adozioni inconsapevoli.
«Non è sostenibile – sottolinea Prosperi – un modello di canile che punta a ospitare il maggior numero possibile di animali per lunghi periodi. Il nostro impegno è verso un rovesciamento di paradigma, con strutture che lavorano per ridurre il numero degli animali in difficoltà, puntando su adozioni consapevoli e sulla prevenzione dell’abbandono».
Il sostegno dell’8xmille UBI: diritto alla cura per tutti gli esseri senzienti
Il progetto è finanziato attraverso le risorse dell’8xmille dell’Unione Buddhista Italiana (UBI), che ogni anno seleziona progetti ispirati al principio del “prendersi cura” in coerenza con il valore buddhista dell’interdipendenza.
Il tema del Bando Umanitario 2024 è il “Diritto alla Cura”, inteso nella sua accezione più ampia: fisica, emotiva e spirituale. I progetti selezionati promuovono la dignità di ogni essere vivente, con particolare attenzione alle categorie fragili, tra cui anche gli animali d’affezione.
Tutti i progetti sostenuti sono disponibili su: https://8xmilleunionebuddhista.it
Come funziona l’8xmille
L’8xmille non è una tassa in più, ma una quota dell’IRPEF che ogni contribuente può destinare a una confessione religiosa o allo Stato. Se non si firma, la quota viene comunque ripartita. Firmare significa esercitare un proprio diritto e contribuire a progetti sociali, sanitari, culturali e umanitari.
